Come coltivare asparagi

asparago coltivato

La pianta dell’asparago è a coltivazione poliennale e secondo i botanici si chiama Asparagus officinalis, fa parte della famiglia delle liliacee, è quindi parente stretto di aglio, porro e cipolla.

Dove e quando coltivare asparagi, clima e terreno per gli asparagi

La pianta dell’asparago predilige un clima senza eccessi di freddo e neppure di caldo, ma è abbastanza resistente e versatile. La posizione dell’aiuola dovrebbe essere ben soleggiata e non troppo esposta al vento.

Come premessa alla coltura dell’asparago bisogna specificare che richiede molto spazio, anche per una produzione destinata al consumo famigliare bisogna mettere in conto diversi metri quadri di orto occupato.

Una delle principali esigenze pedoclimatiche degli asparagi è un terreno ben drenante, se il suolo è argilloso o poco sciolto si può mischiarlo a sabbia per renderlo più leggero e adatto alla coltura dell’asparago. Si può aiutare il drenaggio studiando un impianto adeguato (canali di scolo o aiuole rialzate tipo baulatura).

Coltivare gli asparagi partendo dal seme

Se si parte dal seme si pianta a inizio primavera, per trapiantare poi a piantina formata. Le piante di asparago vanno messe nel terreno quando il clima è già caldo (in genere a giugno).

Coltivare gli asparagi partendo dalle zampe

Le zampe sono i rizomi della pianta di asparago, che si possono trovare in qualsiasi vivaio. Le zampe si interrano nel terreno a inizio primavera: a partire da febbraio (zone calde) e per tutto marzo e aprile.

Come creare l’asparagiaia

Gli asparagi si possono coltivare a partire dalle cosiddette “zampe” oppure partendo dal seme. Le zampe possono essere acquistate nei garden ma in genere sono piuttosto costose, anche se rendono più rapido e semplice impiantare la coltivazione.

Impianto in piano o a porche. Essendo un impianto che dura parecchi anni l’asparagiaia giustifica il lavoro di realizzare aiuole rialzate, in modo da favorire il defluire dell’acqua ed evitare pericolosi ristagni nei periodi più piovosi. Dove il terreno è per natura drenante non è necessario intervenire con baulature, ma dove non lo è si consiglia di coltivare gli asparagi rialzando le aiuole.

L’asparago è una pianta ingombrante, come sesto di impianto occorre dare una buona distanza tra le file. In genere si tiene un metro tra una fila e l’altra e circa 35 cm tra una pianta e l’altra lungo la fila.

Come piantare gli asparagi. Quando si impianta l’asparagiaia conviene scavare circa 30 cm e depositare uno strato spesso una spanna circa di letame maturo, in mancanza di letame si può usare il compost, ottimo anche l’humus. Sopra al concime un piccolo strato di terra su cui si mettono le zampe degli asparagi, che si ricoprono poi a loro volta con la terra (strato superficiale). Se abbiamo le piantine si procede allo stesso modo con il compost, poi invece di interrare le zampe si trapianta. Se si vuole fare un aiuola rialzata conviene invece che scavare fare una montagnetta che abbia gli stessi elementi (letame, terra, zampe, terra).  Dopo l’impianto delle zampe o il trapianto delle piantine si bagna bene il terreno per stimolare il radicamento

Il ciclo colturale dell’asparagiaia

Il ciclo dell’asparago presenta le seguenti fasi:

  • allevamento (primi due anni), caratterizzato da un forte sviluppo vegetativo;
  • produttività crescente (terzo e quarto anno) che corrisponde ai primi due anni di raccolta;
  • produttività stabile (quarto e dodicesimo anno);
  • produttività decrescente (dodicesimo e ventesimo anno).

L’asparago, per la sua permanenza nel terreno per più anni, non può essere inserito in una normale rotazione agraria, ma deve essere coltivato fuori rotazione; è considerato, comunque, una pianta miglioratrice per le profonde lavorazioni di cui necessità all’impianto, per le abbondanti concimazioni organiche e le ripetute sarchiature che richiede. Non è consigliabile far seguire l’asparago a se stesso, così come alla patata, alla medica, alla carota e alla barbabietola da zucchero, a causa dei violenti attacchi di rizottoniosi che si possono verificare in seguito; come colture precedenti sono da preferirsi i cereali vernini o anche il mais.

Irrigazione

Il volume stagionale di acqua richiesto dalla coltura è di circa 5.000 – 7.000 m3/ha.

I metodi irrigui che consentono la distribuzione localizzata dell’acqua sotto chioma sono da preferire rispetto a tutti gli altri in quanto consentono una maggiore economia d’acqua e limitano la diffusione di ruggini e stemfiliosi

Concimazione

Come già detto, le esigenze nutritive dell’ asparagiaia non sono trascurabili, soprattutto per quanto riguarda l’azoto e il potassio. Trattandosi di coltura poliennale, risultano molto importanti sia gli apporti nutritivi di inizio coltura, sia quelli annuali. Con l’ impianto viene previsto l’ interramento di letame, o di pollina.

La concimazione annuale va effettuata per metà prima della ripresa vegetativa, e per metà al termine della raccolta dei turioni, dove sono previsti apporti differenziati a seconda dello sviluppo delle piante.

Quando raccogliere gli asparagi

Si scelgono i turioni che superano i 12 cm di altezza dal suolo, con un coltellino si tagliano qualche centimetro sotto il livello del terreno. Esiste anche un attrezzo apposito per raccogliere gli asparagi. La raccolta generalmente dura da aprile a giugno

pianta asparagi
Come piantare gli asparagi (Foto©Pixabay)

Coltivare gli asparagi in vaso

Il momento più propizio per la semina è marzo. Quello che vi serve, oltre ai semi, è un po’ di terra sabbiosa e sciolta e uno o più vasi abbastanza capienti.

Fate dei solchi profondi 3-4 cm e versatevi i semi che coprirete con un po’ di terra fresca e soffice. Posizionate i vostri vasi al sole e procedete con innaffiature frequenti. Il terreno deve sempre abbastanza umido.

Attraverso questa tecnica otterrete le piantine da interrare in autunno.

Ricordate che il terreno dove trapianterete le piantine deve essere asciutto, ben concimato e innaffiato 2-3 volte a settimana, di sera o di mattina.

Il raccolto degli asparagi andrà da metà marzo a metà giugno e dovrà essere fatto quanto gli asparagi raggiungeranno la lunghezza di 8-10 cm. Nei primi due anni di vita, non raccoglieteli tutti, lasciatene qualcuno; questo permetterà alle radici di crescere e di restituirvi raccolti ancora più abbondanti negli anni successivi.

Malattie e parassiti degli asparagi

Mal vinato: È la malattia funginea che può attaccare l’asparagiaia, il fungo infetta la base della pianta, quindi le sue parti sotterranee e si manifesta per prima cosa su radici e rizomi, si nota poi alla base del turione. Si riconosce per una velatura di colore rossiccio a cui è dovuto il nome della malattia. Come molti problemi funginei anche il mal vinato in agricoltura biologica non ha molti rimedi che non siano rimuovere le piante infette. Il rischio di mal vinato aumenta se si coltiva l’asparago in seguito alle patate, a rape, sedano, carote o all’erba medica (alfalfa). Si previene anche strappando spesso le erbacce, infatti il fungo attacca molte delle piante infestanti e da lì si diffonde facilmente all’asparago.

Fusariosi: Il fusarium è un fungo che può attaccare le parti radicali e il rizoma dell’asparago. Si manifesta con ingiallimenti e avvizzimenti della pianta, oppure con marciumi radicali. Viene favorito dai ristagni di acqua, in particolare in caso di umidità unita a temperature miti. Di conseguenza in agricoltura biologica il consiglio è di prevenire studiando un terreno drenante, magari con aiuole rialzate.

Ruggine: Malattia crittogamica che colpisce le parti aeree della pianta, si manifesta in macchie giallastre o rossastre, può determinare il disseccamento delle parti colpite. Come la fusariosi anche la ruggine colpisce l’asparago con un clima caldo umido. Se si individua subito è possibile contenerla rimuovendo tempestivamente le parti malate.

Consociazioni

Le consociazioni sono possibili durante i primi due anni di coltura, e si possono mettere vicino insalate, cucurbitacee e carote.

Varietà di asparagi

Esistono asparagi verdi o bianchi, ma il colore di questo ortaggio non è semplicemente una questione di varietà: il bianco si determina con la tecnica di coltivazione, lasciando interrata la pianta che quindi non riesce a usare la luce per fare fotosintesi. Ci sono però varietà di asparagi che tendono al viola e al rosa.

Punti Chiave per la Coltivazione degli Asparagi

Punto Saliente Dettagli
Periodo di semina Fine inverno o inizio primavera
Terreno ideale Sabbioso, ben drenato, ricco di sostanza organica
Esposizione Pieno sole
Distanza tra le piante 30-45 cm
Irrigazione Regolare, soprattutto durante la fase di crescita
Concimazione Concime organico o compost ben maturo prima della semina
Raccolta A partire dal terzo anno, in primavera
Malattie comuni Ruggine dell’asparago, marciume radicale, coleottero dell’asparago
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