La pianta calluna, detta anche brugo, appartenente alla famiglia delle Ericaceae, non è difficile da coltivare, anche per un principiante. Apprezzata per la sua fioritura, che non avviene in primavera, come succede per la maggior parte delle specie da fiore, ma in estate inoltrata/autunno (tra Agosto e Novembre).
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Calluna vulgaris
Una pianta sempreverde, di circa 70 cm di altezza, che produce sia fiori che frutti; è a portamento cespuglioso con una ricca chioma di rami discendenti, di circa 30 cm, i quali sono ricoperti di foglie aghiformi disposte su 4 linee.
Le infiorescenze sono a forma di spiga, i fiori invece sembrano piccole campanule sorrette da una membrana a forma di calice, il colore varia: bianco, fucsia, rosa, rosso scarlatto, porpora, etc. I frutti sono a forma di piccole capsule che contengono i semi minuscoli e scuri.
Coltivare calluna vulgaris: quando e dove
La pianta ama crescere all’esterno, non fa differenza se in vaso o in terra, si adatterà abbastanza rapidamente; l’importante è che non sia esposta a temperature inferiori a 3 gradi centigradi o superiori a 33 gradi centigradi.
Se collocata in un recipiente richiederà dei rinvasi ogni primavera, a condizione che abbia moltiplicato le sue radici.
Esposizione, terreno e irrigazione
La pianta coltivata in vaso ha bisogno di esposizione alla luce costante, in un ambiente fresco.
La pianta in terra richiede invece un’esposizione semi-ombrosa, anche questa in un ambiente fresco e areato.
Il terreno che la Calluna necessita ha un PH leggermente acido e deve essere soffice, sciolto e ben drenato dall’acqua.
L’irrigazione deve essere moderata, anche se regolare persino in autunno e in inverno, se il terreno intorno alla pianta è ancora bagnato non è necessario innaffiare ulteriormente, si rischia di farla marcire. Preferibilmente l’acqua deve essere calcarea, allo scopo si può raccogliere dell’acqua piovana da somministrare in un secondo momento.
Concimazione
La Calluna è esigente rispetto ai nutrienti che il suo terreno deve contenere, richiede in particolare azoto, fosforo e potassio. Premesso che non va assolutamente concimata durante il riposo vegetativo invernale, esistono 2 modi per assicurare queste sostanze alla pianta:
- Concimatura a lenta cessione, si inserisce nel terriccio un fertilizzante granulare che periodicamente rilascia nutrienti per un periodo di circa 3-4 mesi, l’operazione va ripetuta 3 volte l’anno;
- Concimatura con liquido specifico per pianta, si inserisce anch’esso nel vaso ogni 21 giorni a partire dalla ripresa vegetativa.
Fioritura
La fioritura della Calluna avviene in un periodo non classico per una pianta di questo tipo: tra Agosto e Novembre. Si tratta di una fioritura autunnale continua, che può quindi essere adatta ad adornare il giardino o il balcone in un periodo in cui si rischia di avere un po’ di vuoto.
Potatura
La calluna vulgaris non ha moltissime esigenze in fatto di manutenzione, la potatura è a malapena necessaria, basterà eliminare alla base gli steli completamente secchi, di solito a fine inverno, oppure, a scopo puramente decorativo, si può darle una forma più omogenea eliminando qualche stelo di troppo che spunta qua e là dal cespuglio.
Moltiplicazione
La pianta calluna si può propagare sia per seme che per talea.
La prima tecnica è più semplice, tuttavia poco utilizzata perché, a causa della variabilità genetica, di solito si ottengono nella pianta figlia caratteristiche diverse rispetto alla pianta madre.
La talea invece assicura una pianta figlia identica alla pianta madre. Questa si effettua poco dopo la fioritura prelevando dei rametti, lunghi circa 10 cm, con cesoie ben disinfettate, e mettendoli a dimora in un terriccio acido misto a sabbia grossolana. Appena le talee germogliano possono essere trasferite in vasi e curate come piante complete.
Malattie e parassiti
La principale malattia di questa pianta è la cosiddetta “clorosi”. Questa si presenta quando essa viene coltivata in un terreno con PH troppo alcalino (il contrario di acido). Si manifesta con scolorimento o ingiallimento delle foglie su tutta la superficie e tende anche a rallentare o fermare del tutto lo sviluppo.
Un’altra possibile malattia è dovuta all’irrigazione eccessiva con conseguente marciume delle radici, questa può arrivare anche a far morire la pianta e si manifesta con pallore del colore o con marciume delle foglie o dei fiori.
Infine, il parassita più pericoloso per la Calluna è un fungo, la cui crescita è favorita da un ambiente troppo umido, per prevenire o se non è troppo tardi basta areare la pianta, altrimenti la ucciderà. Per quanto riguarda i parassiti classici, non è facile che la Calluna venga attaccata, se dovesse succedere si può provare un comune antiparassitario.
Proprietà e Benefici
La Calluna non è una pianta tossica o velenosa né per l’uomo né per gli animali domestici, anzi è apprezzata per le sue proprietà fin dai tempi antichi, quando era usata principalmente sotto forma di tisana, cosa che è possibile fare tutt’oggi. Le sue proprietà sono:
- Antiinfiammatorie
- Astringenti
- Diaforetiche (favorisce la sudorazione)
- Antisettiche delle vie urinarie (disinfettanti)
- Vasocostrittrici (
- Antireumatiche
Curiosità
Il nome di questa pianta devira dal Greco “kalluno” che significa: “spazzare”. Questo deriva da un uso antico della pianta dai cui rami venivano create delle scope, in particolare scope utilizzate per pulire i templi degli dei, dato che le si attribuivano proprietà magiche.
Essendo una pianta che cresce bene nei terreni acidi e umidi del nord Europa, ha avuto una larga importanza nella cultura celtica, sia come ingrediente alchemico, sia come pianta magica; i Celti sconsigliavano di addormentarsi nelle sue vicinanze perché credevano fosse dimora di fate, che potevano rapirti nel sonno.
Esistono più di 700 specie diverse di questo tipo di pianta, che è originaria del Sudafrica e importata in tutto il mondo.
Significato dei fiori
Calluna Il significato dei fiori dipende dal colore. Il bianco è associato alla solitudine, ideale da regalare per fare a qualcuno richiesta di compagnia. Il rosa invece è simbolo romantico malinconico di una speranza che i desideri si avverino, questa tradizione è nata quando i poeti romantici andavano a passeggiare, in cerca di ispirazione, nella brughiera (dalla cui parola deriva il nome comune della pianta).
Un ulteriore significato, più recente nel tempo, è quello di protezione e affetto verso la persona alla quale si donano i fiori.