Il chinotto è un agrume del genere Citrus, lo stesso del limone, dell’arancio e del pompelmo, e pare che si tratti di una mutazione dell’arancio amaro. conosciuto anche come citrus myrtifolia, le sue origini risalgono alla Cina. Si tratta di un albero alto circa un metro e mezzo anche se può raggiungere anche metri più alti, con pochi rami pieni di foglie. Scopriamo insieme dove come e quando coltivarlo.
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Come, dove e quando coltivare chinotto
Il chinotto richiede delle tecniche di coltivazioni semplici, però richiede tempo infatti è richiesta molta pazienza. La temperatura ideale per coltivarlo è tra i 18 e i 32 gradi, non bisogna mai scendere sotto i 18 gradi perché il freddo è nemico della pianta e potrebbe anche ucciderla, ha bisogno di una zona ventilata, dove c’è poca afa e poca umidità. Il miglior terreno per coltivare la pianta deve essere pieno di sostanze organiche o meglio che sia sabbioso, leggermente acido e ben drenato soprattutto, sconsigliati sono i terreni argillosi. La scelta del vaso è importante se non si decide di coltivare la pianta in piena terra perché il chinotto espande molto le sue radici. Ovviamente bisogna annaffiare spesso la pianta soprattutto d’estate e concimarla soprattutto in inverno.
Potatura e cimatura
La potatura del chinotto si effettua a fine inverno, inizio primavera, tra marzo e aprile, ogni anno, eliminando i gruppi di rametti troppo affollati. La pianta del chinotto ha bisogno di ventilazione, quindi è necessario lasciare spazio interno per far circolare bene l’aria dentro la chioma. Inoltre vanno assolutamente eliminati anche i rami malati, quelli che partono direttamente dalla base e quelli secchi. La pianta coltivata in vaso va potata leggermente accorciando o meglio cimando gli apici.
Irrigazione
Nei prima anni di vita la pianta va annaffiata frequentemente soprattutto d’estate quando fa molto caldo e appena il terreno sembra secco, evitando i ristagni. Ed è molto importante l’irrigazione inoltre, soprattutto per ottenere ottimi frutti di chinotto.
Concimazione
Per il chinotto molto importanti sono i concimi di tipo organico, da inserire sia quando si sta preparando il terreno che andrà ad ospitare la pianta e sia ogni anno nel periodo tra la primavera e l’autunno. Ci si può concimare la pianta anche con letame maturo.
Fioritura
La pianta del chinotto fiorisce da aprile a settembre. I fiori sono riuniti in grappoli apicali o ascellari, piccoli come quelli del mandarino hanno la corolla composta da petali ligulati bianchi che fanno da corona a numerosi stami di colore giallo crema.
Raccolto
Dopo quattro anni di attenta coltivazione del chinotto, finalmente nasceranno i piccoli agrumi arancioni sui rami degli alberi. La raccolta dei frutti avviene in momenti differenti a seconda dell’utilizzo di questi ultimi. In genere quelli maturi al punto giusto si raccolgono nel mese di dicembre mentre i frutti immaturi o semi-maturi tra giugno e novembre.
Messa a dimora
Le piante del Chinotto devono essere messe in dimora in piena terra dopo tre anni dall’avvenuto innesto e prima della ripresa vegetativa o durante il periodo autunnale. È importante sottolineare che le buche che andranno ad ospitare la pianta nel terreno dovranno essere fatte un paio di giorni prima e preparate in un certo qual modo con letame maturo e concime. Molto importante è anche la distanza che ci deve essere tra un alberello e l’altro per garantire una giusta e sana crescita.
Moltiplicazione
La pianta del chinotto si produce per seme e per la moltiplicazione si fa riferimento all’innesto. I portainnesti più impiegati sono gli aranci amari e il trifogliato che preferisce i terreni di medio impasto ed è più resistente rispetto all’altro tipo, sotto molteplici punti di vista e viene indicato per la coltivazione in vaso. Il primo invece è adatto per terreni sciolti, ben drenati, resistente anche al gelo ma suscettibile al famoso mal secco.
Coltivare chinotto in vaso
Date le sue dimensioni non troppo grandi, il chinotto può essere anche coltivato in casa facendo attenzioni ad alcuni accorgimenti. innanzitutto per quanto riguarda l’esposizione bisogna far attenzione a non esporlo direttamente al sole, farlo arieggiare. vaso, preferibilmente in terracotta, deve essere di dimensioni doppie rispetto alla terra che va ad accogliere la pianta, per favorire la crescita delle radici. Mai utilizzare il sottovaso per evitare il ristagno, per questo bisogna far attenzione anche per la somministrazione dell’acqua, non lasciarla mai a secco ma mai riempirla d’acqua. Il rinvaso si effettua ogni uno massimo due anni in un vaso di dimensioni più grandi del precedente sostituendo il terriccio con uno fresco.
Malattie e parassiti
Come gli altri agrumi, anche il chinotto subisce attacchi da parte di piccoli animaletti come il ragnetto rosso, la cocciniglia e tignola della zagara. Tra le malattie che la colpiscono troviamo il mal secco che si contrae dopo la potatura, e si può evitare proprio evitando ferite durante la potatura.
Proprietà e benefici
Il frutto del chinotto è utilizzato come base per una bevanda analcolica siciliana. In cucina, il chinotto è anche ingrediente principale di ottime marmellate, canditi e sciroppi. Inoltre si tratta di un agrume che per l’elevato contenuto di vitamina C, di beta-carotene e di arginina ha una forte azione antinfiammatoria, antiossidante e antinvecchiamento. Nei periodi di festa il chinotto a Savona viene offerto nel bicchierino tipico da liquore. Altri prodotti vengono realizzati con questo frutto, come saponi e profumi. Mentre con le foglie secche di chinotto si preparano anche infusi ottimi per la digestione.
Curiosità
L’origine di quest’agrume è molto controverso, secondo alcuni deriva dalla Cina, secondo altri dalle zone mediterranee e sarebbe una mutazione gemmaria del Citrus aurantium conosciuto con il nome comune di arancio amaro. La nota bevanda chinotto Sanpellegrino prende il nome dal frutto utilizzato ossia il citrus myrtifolia o chinotto.
Punto Saliente | Dettagli |
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Periodo di semina | Primavera |
Terreno ideale | Ben drenato, leggermente acido, ricco di sostanza organica |
Esposizione | Pieno sole |
Distanza tra le piante | 2-3 metri |
Irrigazione | Regolare, evitando ristagni d’acqua |
Concimazione | Concime ricco di potassio e fosforo durante la stagione vegetativa |
Raccolta | Autunno, quando i frutti sono ben maturi |
Malattie comuni | Afidi, Peronospora, marciume radicale, ragnetto rosso, cocciniglia, tignola della zagara, mal secco |