L’elicriso, detto anche Helichrysum italicum, è una pianta dai fiorellini colorati che gode di molte proprietà terapeutiche e officinali.
Scopriamo insieme qualche notizia in più su questa pianta.
Contenuti dell'articolo
- 1 La pianta di elicriso
- 2 Coltivare elicriso: quando e dove
- 3 Terreno
- 4 Esposizione
- 5 Trapianto
- 6 Irrigazione
- 7 Concimazione
- 8 Fioritura
- 9 Raccolto
- 10 Potatura e cimatura
- 11 Moltiplicazione della pianta di elicriso
- 12 Malattie e parassiti
- 13 Coltivare elicriso in vaso
- 14 Consociazioni
- 15 Proprietà e benefici
- 16 Varietà di elicriso
- 17 Curiosità
- 18 Significato dei fiori: elicriso
La pianta di elicriso
La pianta di elicriso appartiene alla famiglia delle Asteraceae, è una pianta erbacea perenne, alta 30/40 cm, è ricoperta da una fitta peluria biancastra che emana un aroma caratteristico. Possiede una modesta radice a fuso e numerose radichette da cui partono vari fusticini ramosi.
Le foglie di color grigio sono oblunghe-lanceolate, piatte su entrambe le facce, i fiori, sono capolini gialli di forma rotonda con petali sottili mentre il frutto è un achenio.
Coltivare elicriso: quando e dove
L’elicriso va coltivato dove non arriva un forte gelo, quindi dove la pianta è esposta al sole, e va coltivata in primavera, quando ormai il gelo è cessato e ci si sta avviando al caldo.
Terreno
Il terreno ideale per la pianta di elicriso è calcareo arido. Non ha necessità di terriccio fertile ma serve che sia comunque ben drenato. La sabbia ed i terreni rocciosi sono indicati per la sua coltivazione anche per far sì che l’acqua non ristagni.
Esposizione
Questa pianta di fiori necessita dell’esposizione in pieno sole, quindi esposizione diretta ai raggi solari, tanto che, nelle zone sufficientemente calde fiorisce tutto l’anno e viene considerata una pianta perenne.
Trapianto
Il trapianto si effettua appena non vi sia più pericolo di gelate o ritorni di freddo. Negli ambienti mediterranei e del centro sud, o in luoghi dove non c’è il rischio di forte freddo, è possibile realizzare il trapianto anche in autunno.
Irrigazione
Anche l’irrigazione è molto importante per l’elicriso, da evitare però sono i ristagni, quindi irrigarla si ma con moderazione; è necessaria l’irrigazione nelle prime fasi di crescita e subito dopo il trapianto in piena terra.
Concimazione
L’elicriso vive e si sviluppa in terreni molto poveri, pertanto, non richiede frequenti concimazioni. È necessario però concimarlo al momento della semina e quando si procede al rinvaso, ovvero ogni 2/3 anni
Fioritura
Questa pianta fiorisce dal mese di giugno al mese di ottobre, i fiori sono capolini gialli di forma rotonda con petali sottili, secchi che durano a lungo e sono ideali per la preparazione di composizioni floreali.
Raccolto
I fiori di elicriso si raccolgono in piena fioritura e poi si lasciano essiccare, in luoghi soleggiati ed asciutti, e ciò avviene solitamente in primavera.
Potatura e cimatura
Per l’elicriso non si effettua una brusca potatura o una brusca cimatura, ma si sfoltiscono i fusti più interni e si potano alla base quelli secchi o danneggiati.
Moltiplicazione della pianta di elicriso
La moltiplicazione dell’elicriso avviene mediante tre procedure, per seme, per talea apicale o divisione dei cespi.
Malattie e parassiti
Questa bellissima pianta non è molto soggetta all’attacco da parte di nemici, né all’attacco da parte di malattie in particolare, ma teme molto i ristagni idrici, per questo è bene fare attenzione e regolare le annaffiature.
Coltivare elicriso in vaso
Coltivare l’elicriso in vaso non è difficile, bisogna avere le stesse accortezze che si hanno quando si coltivano in pieno terreno. Nel mese di giugno, o di inizio primavera, va coltivato in vaso, con il giusto terreno, le giuste annaffiature, le giuste accortezze appunto, e quando in quel vaso non ci starà più, bisognerà spostare la pianta in un vaso più grande, esponendolo in pieno sole ed annaffiandolo regolarmente.
Consociazioni
L’elicriso, come del resto tutte le altre piante, deve essere messo a consociazione con piante che non necessitano dello stesso livello di terreno. Degli ottimi abbinamenti sarebbero: lavanda, elicriso e fragole, oppure elicriso, fragole e nasturzi.
Proprietà e benefici
L’elicriso viene utilizzato per uso interno come decotto, per sedare gli eccessi di tosse, per favorire l’eliminazione del catarro bronchiale, e sedare gli spasmi d’asma e lenire le irritazioni allergiche delle mucose, è una pianta ottima anche per le pelli irritate ed infiammate, i geloni, le emorroidi.
Varietà di elicriso
Esistono vari tipi, tra i più importanti ricordiamo: l’helichrysum petiolare, l’helichrysum setosum, il niveum, il candolleanum e l’umbraculigerum. Quella che più diffusa e che ci colpisce è l’elicriso detto anche fiore di carta, è una pianta erbacea, annuale, che è coltivata nei giardini rocciosi ed anche in vaso per le sue ridotte dimensioni, chiamata così, per i suoi persistenti e particolari fiori che al tatto sembrano di carta.
Curiosità
Le foglie dell’elicriso possono essere impiegate come aromatizzante per cibi, ed i suoi fiori possono essere utilizzati a scopo ornamentale. Inoltre, molto importante è la sua proprietà di pianta officinale, diffusa allo stato spontaneo lungo tutto il Mediterraneo, nota agli antichi per le sue proprietà fitoterapiche e largamente impiegata in erboristeria per la preparazione di creme, tisane e infusi balsamici, astringenti espettoranti, curative delle dermatiti in genere e delle allergie.
Significato dei fiori: elicriso
Simboleggia l’esilio, ed assume il significato del desiderio di essere ricordato.