L’Enotera, detta anche Rapunzia, può essere considerata una delle migliori alleate della donna. Perché? Semplice: questa pianta costituisce un aiuto miracoloso nella sopportazione dei tanti fastidiosi disagi che le mestruazioni portano all’organismo femminile una volta al mese. Allora non resta che scoprire insieme tutte le caratteristiche e i segreti di questa pianta straordinaria cosi da coltivarla anche in giardino.
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La pianta enotera
L’Enotera, (nome scientifico Oenothera biennis), fa parte della famiglia delle onagracee e, più precisamente, del genere oenothera, che annovera solamente due specie: una è l’enotera propriamente detta e l’altra è la oenothera biennis L. Il nome stesso è una sintesi fra tradizione e biologia: la denominazione oenothera è stata composta accostando due radici greche (oinos = vino) e (thèra = desiderio) che letteralmente potrebbe significare “desiderio di bere il vino”, altri testi giustificano il nome col fatto che anticamente la radice veniva usata come additivo aromatizzante nella preparazione di alcuni vini; il nome specifico (biennis), invece, si riferisce allo sviluppo in due anni della pianta.
Il binomio oenothera biennis, dunque, contiene informazioni sia riguardanti la sua origine sia le sue caratteristiche biologiche. Oltre al nome scientifico questa pianta è conosciuta anche con diversi altri nomi: blattaria virginiana, rapunzico, erba vitella, maravegie, zale, d’egett, pestifuga; il nome inglese è evening primrose, mentre il francese ha preferito la versione onagre commune, che in spagnolo è onagra comun; in tedesco, infine, è chiamata gemeine nachtkerze.
Si tratta, come già accennato, di una pianta biennale: il primo anno produce una rosetta di foglie, e alcune volte dei piccoli fusti, e al secondo sviluppa il fusto fino a produrre fiori e semi. Ha un’altezza che va dai 50 cm fino ad oltre un metro ed è caratterizzata da vistosi fiori gialli. Le radici sono grosse, carnose e lievemente rossastre mentre il fusto, più grosso alla base rispetto all’apice, è generalmente erbaceo, eretto, semplice (o poco ramoso), robusto e con molte foglie. Esso presenta spesso dei puntini o striature rosse ed inoltre è coperto di piccoli peli. Le foglie sono intere, semplici, ovalo-lanceolate, con il margine finemente dentato. La cosa più interessante di questa pianta sono i fiori: oltre ad essere profumati e di un bellissimo color giallo-oro, essi sono raggruppati in infiorescenze a racemo che crescono all’ascella delle foglie, e sono formati da 4 grandi petali.
La caratteristica peculiare che hanno questi fiori è quella di schiudersi al tramonto ed aprirsi la sera, avendo nel buio notturno quasi un colore fosforescente. Da qui ha origine il nome italiano Stella della sera (da non confondere, però, con i fiori della Bella di notte.); i fiori inoltre hanno una vita di circa 24 ore. I semi sono di colore rosso- mattone e maturano all’interno delle silique, particolari strutture simili a piccoli baccelli. Il frutto invece è una capsula cilindrica che contiene innumerevoli piccoli semi. Questi sono disposti su due file. Sono arrotondati, nudi e senza albume.
Come coltivare Rapunzia
Questa pianta è originaria dell’America del Nord, si adattata bene a qualsiasi luogo la si coltivi. In Italia è diffusa al Nord, soprattutto nella pianura padana ed il suo habitat tipico sono i boschi, margini delle campagne o suoli incoerenti tipo scarpate o bordi delle strade e massicciate ferroviarie.
Viene considerata una pianta colonizzatrice in quanto si trova spesso nei terreni poveri e ghiaiosi dei corsi d’acqua ma anche in quelli sabbiosi o di tipo alluvionale. L’Enotera, però, può essere coltivata anche nei nostri giardini; scopriamo insieme come.
Bisogna innanzitutto scegliere un terreno umido, ben drenato e preferibilmente misto a sabbia, nel quale piantare e semi e concimarlo solo se necessario con concime granulare a lento rilascio specifico per piante da fiore ogni 3 – 4 mesi. Bisogna poi scegliere un punto soleggiato, perché essendo l’Enotera una pianta sostanzialmente estiva, ama le alte temperature, pertanto si consiglia un posto ben esposto ai raggi solari ed al riparo dal freddo. Durante la crescita la pianta va annaffiata regolarmente, con più frequenza soprattutto nei periodi di siccità. Una volta fiorita i semi vanno raccolti, prelevando direttamente tutto il frutto. Essendo una capsula, questa può essere prelevata o con delle semplici forbici, oppure utilizzando un attrezzo simile ad un pettine, in modo tale che non vengano intrappolati i fiori ma solamente i frutti.
Moltiplicazione
La moltiplicazione della Rapunzia avviene per seme, e può avvenire mediante l’autosemina oppure si può optare direttamente per l’impianto dei tuberi. Questi vanno piantati in aprile e le buche destinate ad accoglierli devono essere profonde circa il doppio della loro lunghezza.
Parassiti e malattie della Rapunzia
La Rapunzia raramente viene attaccata dai parassiti animali ma teme il marciume delle radici causato dal ristagno idrico.
Proprietà e Benefici
E’ una pianta medicinale ed è utilizzata in fitoterapia per le sue note proprietà sedative, tossifughe, astringenti e antispasmodiche. Sono proprio queste proprietà benefiche che hanno reso l’Enotera così famosa, fin dal passato. Essa, infatti, veniva coltivata dagli indigeni d’America che utilizzavano le sue radici per infusi antinfiammatori o impacchi da applicare su gonfiori e ferite. Oggi, invece, dai semi di questa pianta si estrae l’olio di Enotera, un olio vegetale portentoso ed impiegato soprattutto nel curare i disturbi della pelle come la dermatite atopica, gli eritemi solari o le scottature.
L’Enotera è anche ricca di acidi grassi essenziali precursori delle prostaglandine, ovvero sostanze del sistema ormonale femminile legate ai disturbi della fase premestruale. L’olio di Enotera è quindi impiegato per contrastare irritabilità, stati depressivi o ansiosi, tensione dolorosa al seno e ritenzione idrica. La pianta, inoltre, contribuisce a fluidificare il sangue e consumare l’olio di Enotera aiuta a prevenire il colesterolo e le malattie cardiovascolari.
Ma le proprietà di questa pianta non finiscono qui: oltre che in ambito medico essa costituisce un ottimo ingrediente anche nel campo culinario. In cucina, infatti, le giovani radici tagliate a pezzi possono insaporire le insalate di verdure se consumate crude. Dopo la fioritura, invece, possono essere bollite e consumate come contorno. Con fiori e frutti, infine, si ottengono infusi e decotti ma si consiglia di utilizzare le rosette basali in primavera e i fiori commestibili in estate.