Fico o frutto della prosperità e dalle mille sorprese. Ammirato e citato nelle opere più antiche come la Genesi rimane anche in epoca contemporanea uno dei frutti più amati e più versatili sulla nostra tavola. Vediamo insieme le meraviglie di questo frutto e di questo albero, vedendo sia la sua coltivazione che il raccolto, ma anche le mille varietà di questo che l’Italia ci offre.
Contenuti dell'articolo
Albero di fico
Il fico comune o ficus carica è un albero da frutto originaria delle regioni subtropicali temperati, appartenenti alla famiglia delle Moracae e al genere Ficus. Questo albero è stato testimoniato che fosse piantato fin dall’antichità, infatti zone di coltivazione erano la Palestina e l’Egitto (se ne parla infatti originariamente proprio nelle Genesi), diffondendosi poi per tutto il bacino Mediterraneo.
Clima e terreno
Il fico è una pianta dai clima caldi, infatti raggiunge il suo grado massimo di produzione quando la temperatura si mantiene sopra i 15°C. Non aver timore di abitare in zone non così calde, come avrai potuto ben notare il fico cresce effettivamente ovunque, questo perché riesce a sopportare molto bene gli inverni, anche se molto gelidi. Questo avviene soprattutto se la corteccia è molto resistente, condizione derivante da una non eccessiva quantità di azoto nel concime usato. Questa pianta si adatta bene anche a vari tipi di terreno, l’unico requisito che ogni terriccio deve rispettare per essere adatto al fico è che sia ben drenato, andando a evitare così i ristagni idrici.
Come mettere a dimora una pianta di fico
La messa a dimora è relativamente facile da effettuare con questa pianta. Scava una buca profonda tra i 60 cm e i 70 cm; la larghezza e la lunghezza avranno le stesso misure. Puoi allora procedere mettendo nei primi 30 cm della buca del compost o del letame matura. Impianta la piantina dritta nella buca, lasciando il colletto scoperto, quindi premi e compatta la terra smossa e irriga leggermente per favorire l’attecchimento.
Irrigazione
Da questo punto di vista il fico è veramente un albero molto facile da gestire. Un’irrigazione costante sarà necessaria solo durante i primi mesi di vita, dopodiché il fico sarà in grado di crescere in autonomia anche durante i periodi di grande siccità: una vera salvezza dai pollici dalle 50 sfumature di nero.
Pacciamatura
La pacciamatura è da svolgersi soprattutto durante i primi mesi di vita, tramite paglia o erba falciata o, se non se ne hanno a disposizione, con un telo di plastica. Questa operazione è necessaria per la pianta soprattutto per difenderla da erbe infestanti che crescendo, instaurerebbero una competizione idrica con l’albero. Detto ciò, la pacciamatura è importantissima per la salute della nostra pianta.
Coltivare fico in vaso
Sembrerà strano per l’imponenza che questa pianta dimostra ogni qual volta la sia ammira, ma il fico è possibile anche coltivarlo in vaso. In questo caso, infatti la pianta si adatterà alle dimensioni della fioriera, espandendosi quanto essa consente. Le procedure per la coltivazione sono le stesse che in pieno giardino. Durante la sua crescita però dovrà essere più costante irrigazione e dovrà essere somministrato maggior compost, ovviamente senza mai eccedere.
Potatura
Anche in questo caso la nostra azione deve essere quanto mai limitata, infatti il fico si dimostra ancora una volta una pianta autonoma. Dovrai esclusivamente eliminare i rami secchi o sfoltire la chioma, nel caso dovesse appesantire troppo la pianta. A volte la potatura si effettua per contenerne lo sviluppo in altezza, ma in questo caso ti converrà tagliare il ramo alla sua origina. Questo perché i frutti nascono esclusivamente all’apice del ramo, quindi solo accorciarlo non avrebbe affatto senso.
Raccolto
Il frutto è sicuramente la parte più interessante di tutto l’albero. Succoso e dolce è noto fin dall’antichità tramite anche affreschi dove lo si celebrano, dei quali alcuni conservati anche nelle stesse grotte di Matera, grande patrimonio artistico e culturale, nonché storico dello stivale. In realtà quello che noi mangiamo è un falso frutto perché, come il molti casi, il frutto vero è proprio si nasconde nella polpa ovvero i tanti semini. I fichi si dividono in due varietà: i fioroni che maturano a inizio estate ai primi fiori e i fichi forniti, quali invece ha maturazione tardo estiva, infatti vengono anche soprannominati “settembrini”. Per la crescita dei primi frutti devi avere molta pazienza, infatti dal trapianto dovrai attendere 4 o 5 anni, questa attesa sarà ripagata con una grande produzione.
Innesto
L’innesto migliore da effettuare in questo caso, al fine di ottenere una pianta di fico produttiva, è quello a gemma. Questo perché il legno del fico non è coriaceo e di conseguenza non sarebbe in grado di reggere la crescita dei rami derivanti da un innesto a spacco. Per la prima tecnica, scegli un ramo produttivo e vigoroso. Inserisci la gemma del fico commestibile nel legno del fico selvatico. Devi effettuare poi un’ incisione a T. Ti consiglio di mantenere salda la gemma fissandola con un po’ di mastice.
L’innesto a spacco è più difficoltoso da effettuare e necessita di un contadino con grande esperienza. Dovrai cogliere delle marze ovvero rametti di fico con due o tre gemme. Si può innestare su un tronco un numero di rametti da 1 a 4.
Varietà di fichi
L’Italia è veramente differenziata in tutto ciò che le concerne, anche per quanto riguardano la varietà di fico che varia in base alla località di coltivazione. Adatti a tutte le zone della penisola sono il Dottato e Verdeccio, entrambi da maturazione settembrina, di cui il primo ha frutto piccolo a buccia verde o nera. Ci spostiamo nell’area centro-meridionale dove troviamo il Brogiotto nero, appunto a buccia bluastra e anche questo settembrino e il San Pietro, che invece ha la buccia violacea. Ci spostiamo infine nel settentrione dove possiamo gustare il Brianzolo, piccolo e a buccia verde, un po’ simile al Dottato.
Una dolce chicca è il Panascè che presenta una curiosa buccia bicolore, caratterizzata da righe gialle e verdi.