Ancora poco considerata un frutto primario la giuggiola è una drupa dal sapore dolciastro che può essere essiccata, candita o resa marmellata. Questo frutto rosso orientale è conosciuto anche come dattero cinese ed è facile da coltivare in quanto l’albero resiste alla siccità e ai terreni poveri; nessuna mano inesperta quindi può fallire nella sua coltivazione.
Contenuti dell'articolo
- 1 Il giuggiolo
- 2 Coltivare giuggiolo: quando e dove
- 3 Terreno
- 4 Esposizione
- 5 Trapianto
- 6 Irrigazione
- 7 Concimazione
- 8 Fioritura
- 9 Raccolta delle giuggiole
- 10 Potatura e cimatura
- 11 Moltiplicazione della pianta di giuggiole
- 12 Malattie e parassiti
- 13 Coltivare giuggiolo in vaso
- 14 Consociazioni
- 15 Proprietà e Benefici
Il giuggiolo
L’albero di giuggiolo è un albero da frutta che rientra nella famiglia delle Rhamnacae e nel genere Ziziphus. Questo è conosciuto come dattero cinese ed è proprio nella nazione orientale che ha origine, anche se le teorie più accreditate parlano della sua comparsa in Africa settentrionale e dell’esportazione in Cina.
L’albero di giuggiolo è caducifoglie e latifoglie e la sua altezza varia a seconda della specie: dai 6 ai 12 metri. I colori delle foglie verde brillante e i frutti rossi rendono l’albero elegante nell’estetica e la sua struttura è particolarmente articolata. La fluorescenza è costituita da fiorellini di piccole dimensioni di colore bianco. Il frutto rosso prodotto è conosciuto come giuggiola ed è una drupa con un unico seme all’interno e la polpa giallastra.
Coltivare giuggiolo: quando e dove
L’albero di giuggiolo cresce spontaneamente in Asia centrale e nel Caucaso ed è resistente a siccità e terreni poveri, per tale ragione la sua coltivazione è facilitata. Sebbene sia resistente alle temperature rigide, è consigliato coltivarlo in luoghi dai climi temperati o piantarlo a fine inverno.
Terreno
Nonostante l’albero venga coltivato un po’ ovunque a causa della sua alta resistenza, ili giuggiolo predilige un terreno profondo, a medio impasto e che sia ben drenato. È inoltre resistente ai terreni poco fertili. Sono da evitare i terreni troppo argillosi o compatti e nei primi anni di vita essenziale si rivela la pacciamatura del suolo.
Esposizione
Nell’esposizione l’albero di giuggiolo non ha alcuna necessità, spesso viene utilizzato come barriera frangivento perché tollera anche i luoghi aperti.
Trapianto
Per mettere a dimora l’albero di giuggiolo bisogna utilizzare piante innestate su franco o attraverso talee legnose di circa 15 cm. Per le piante innestate bisogna scavare una buca adeguatamente profonda e spostare la terra di circa 70 cm x 70 cm, avendo cura di lasciare ampio spazio alle radici del giuggiolo. Fondamentale per la sua coltivazione si rivela l’ausilio dei sesti di impianto che abbiano 5 metri di distanza tra un esemplare e un altro.
Irrigazione
La resistenza alla siccità ha reso il giuggiolo un albero spontaneo dalla straordinaria capacità di adattamento. Per avere però una copiosa produzione si consiglia un’irrigazione abbondante nei primi anni dalla messa a dimora. La scelta ideale per il giuggiolo è un impianto di irrigazione a goccia.
Concimazione
Anche il passaggio della concimazione per il giuggiolo non è necessario ma favorisce una produzione rigogliosa della pianta. Per tale motivo è importante ogni anno aggiungere dello stallatico sotto la chioma. Vantaggioso si rivela l’utilizzo di farina di roccia, alga e cenere di legna.
Fioritura
La fioritura del giuggiolo è un passaggio che non appare tanto esaltante quanto la produzione del frutto. I fiori infatti germogliano tra giugno e luglio scalarmente e non danneggiano l’estetica dell’albero. Questi infatti restano molto piccoli e di colore bianco. In compenso questi graziosi fiori si rivelano essenziali per le api.
Raccolta delle giuggiole
Il periodo di maggiore soddisfazione è sicuramente quello del raccolto. La giuggiola generalmente raggiunge la maturazione tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Il mese di raccolta è infatti quello di settembre e ogni pianta produce dai 30 kg ai 50 kg di frutti. Le drupe si possono conservare per lunghi periodi in frigo e si prestano a più preparazioni: dall’essere essiccate alle marmellate. È importante sapere che per consumarle fresche è importante raccogliere prima mentre per le preparazioni si consiglia di staccarle soltanto ben mature.
Potatura e cimatura
Quando gli alberi hanno una crescita esponenziale si rivela fondamentale il passaggio della potatura o cimatura. Il giuggiolo richiede interventi mirati che possano recidere i rami bassi e quelli secchi, così da sfoltire la chioma ed evitare che si intrecci troppo.
Moltiplicazione della pianta di giuggiole
La moltiplicazione dell’albero di giuggiolo avviene in due modi: per sesto di impianto o per talea.
Nel primo caso è necessario acquistare una pianta innestata su franco da mettere in dimora già in pieno terreno e in una buca che sia sufficientemente profonda e larga. Questo permette ai rami legnosi di propagarsi in tranquillità e senza costrizioni. Il terreno soffice rende particolarmente gradevole la crescita alle radici ma l’albero ben si adatta ai suoli più vari.
Un altro metodo per moltiplicare la pianta è quella per talea. Basterà ricavare talee semilegnose di 10 – 15 cm e lasciarli in un terriccio che contenga della sabbia. Questo passaggio è consigliato tra il periodo di giugno e quello di luglio. La messa a dimora in quest’ultimo caso richiederà molto più tempo.
Malattie e parassiti
Il giuggiolo o dattero cinese è un albero resistente ma vulnerabile di fronte ad alcune malattie e determinati parassiti. Particolarmente dannoso si rivelano malattie come l’oidio, che spunta sotto forma di fluorescenza biancastra e la cercosporiosi che produce macchie dal colore giallo. I parassiti che si rivelano particolarmente pericolosi sono le mosche della frutta che possono essere combattute con trappole alimentari.
Coltivare giuggiolo in vaso
L’interrogativo di molti è se sia possibile coltivare la pianta di giuggiolo in vaso. La naturale propensione alla crescita dell’albero crea non poche difficoltà ma è possibile coltivarla in vaso purché si garantisca alla stessa un vaso di grandi dimensioni. Sebbene si parta con un vaso di dimensioni notevoli è necessario non dimenticare i rinvasi in contenitori crescenti. All’interno va posizionato un miscuglio di terreno, compost e letame maturo da irrigare frequentemente.
Consociazioni
Le consociazioni si rivelano sempre un metodo infallibile e alternativo per produrre di più e in meno spazio e mantenere una certa biodiversità nel proprio spazio verde.
Per ottenere consociazioni che possano rivelarsi vincenti è importante sapere che non vanno mai abbinate piante appartenenti alla stessa famiglia. Particolarmente utile si rivela abbinarlo a cereali, abeti bianchi e faggi.
Proprietà e Benefici
La giuggiola è un frutto molto umile ma dai notevoli benefici. Si tratta di un frutto ricco di zuccheri, vitamina C e vitamina B1, B2 e B6. Questa si rivela un’ottima soluzione omeopatica soprattutto in estremo oriente, dove viene utilizzata da oltre 4000 anni. Tra i minerali presenti dominano calcio e potassio ma ha anche una sufficiente percentuale di magnesio e fosforo. Per tale ragione si tratta di frutti che hanno scopo lassativo lenitivo e riducono lo stress.
Oltre a essere diuretici i benefici delle giuggiole raggiungono vette inarrivabili trattando le ustioni, calmando la tosse e diventando ingrediente base per maschere viso super idratanti. Anche la radice veniva spesso utilizzata dalla medicina popolare cinese tramite decotto per gli stati febbrili.