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Come coltivare goji

bacche di goji pianta

Da sempre essenziali in cucina e nella medicina tradizionale cinese, le bacche di goji sono una scoperta recente nella dieta mediterranea.

Queste piccole pepite scarlatte, dalle molteplici proprietà nutritive, si sono fatte sempre più spazio tra i più comuni alimenti del benessere, diventando un punto di forza delle diete odierne, una piacevole aggiunta alle pietanze della tradizione e un tocco vivace nella creazione di golosi dolciumi.

La pianta di goji

Ai pollici verdi esperti non sorprenderà sapere che la bacca di goji appartiene alla stessa famiglia a cui appartiene il pomodoro, con cui è facile notare alcune similitudini nella forma e nel colore. Entrambi appartengono alle Solonaceae, una famiglia di angiosperme in cui sono incluse anche piante come la patata, la melanzana, il tabacco, la belladonna e il peperoncino.

Originaria dell’Asia centrale, dove cresce spontaneamente grazie alla sua natura rustica e resistente, la pianta di goji è stata ampiamente naturalizzata nell’Europa centrale e settentrionale, interessando fortemente il mercato italiano negli ultimi anni.

Il goji è un arbusto perenne che, a seconda della varietà, può assumere un comportamento vegetativo molto diverso: alcune varietà crescono erette e possono superare i 2 metri di altezza, mentre altre hanno un portamento strisciante. Le foglie dalla forma ovata hanno un colore che varia dal verde smeraldo al grigio-verde. I fiori, con una corolla a cinque petali di un grazioso viola pallido, hanno calice e pistilli fusi in una forma campanulata.

Nel periodo estivo i fiori lasciano il posto alle famose bacche di goji, frutti fusiformi, dal colore rosso vivo, il cui sapore è una via di mezzo tra il mirtillo e la ciliegia scura.

goji pianta
Pianta di goji

Coltivare goji: quando e dove

Per chi volesse provare a cimentarsi nella coltura del goji ma ha il timore che non ci siano le condizioni ideali offerte dai nostri giardini o balconi, va detto che la pianta di goji si adatta in modo eccellente al clima mediterraneo, trovando condizioni ideali di crescita.
Che sia in vaso o nell’orto, basterà indovinare il periodo giusto. La stagione primaverile può andar bene, date le temperature miti e le giornate lunghe, ma il periodo maggiormente consigliato è l’autunno. Tra i mesi di settembre e ottobre la pianta ha infatti il tempo di fortificare le radici e riprendere la vegetazione in primavera in maniera più rapida e rigorosa.

Terreno

La pianta di goji non presenta particolari difficoltà di adattamento a qualsiasi tipo di terreno, anche se preferisce terre di impasto drenante e con pH neutro o leggermente acido. Il goji ha infatti caratteristiche molto simili alle comuni piante acidofile che trovano più facile assorbire gli elementi nutritivi, come ferro, zinco e rame, se il pH della terra è basso.

Esposizione

Avendo una capacità di crescita che può superare i due metri di altezza e il metro di larghezza è consigliabile lasciare uno spazio intorno la messa a dimora (circa un metro e mezzo) per non intralciarne lo sviluppo e favorire una buona ventilazione. Fondamentale è anche il posizionamento in cui stabilire la pianta, che per una fioritura rigogliosa e permanente durante la stagione estiva, richiede una buona e completa esposizione ai raggi solari.

Trapianto

Le modalità di trapianto sono relativamente semplici. Fondamentale è la scelta del periodo: la primavera e l’autunno sono sicuramente le stagioni più adatte. Una volta scelto il posto adatto va bagnata la zolla con il vaso in cui è riposta la piantina, per favorire l’attecchimento. Poi bisognerà scavare una buca con un diametro almeno 3 volte più grande del vaso e profondo almeno 40 cm. All’interno va posto del concime; infine, dopo aver sistemato la piantina al centro della buca ed aver ricoperto con abbondante terra, evitando di comprimere eccessivamente, non resta che annaffiare abbondantemente.

piante goji
Piante di goji

Irrigazione

La quantità d’acqua da fornire alla pianta cambia a seconda di dove è stata posizionata. È richiesta un’irrigazione più abbondante e regolare se posta in piena terra e minore se è in vaso. In entrambi i casi andrebbe annaffiata circa una volta a settimana durante il periodo invernale ed almeno tre volte alla settimana in estate. Se nel primo anno la pianta necessita di una sufficiente e regolare annaffiatura è bene diminuirla negli anni successivi.

Concimazione

I fertilizzanti più adatti sono quelli che tendono ad inacidire il pH del terreno, come il chelato di ferro, il solfato di ferro e il solfato ammonico; tutti facilmente reperibili nei negozi di articoli da giardinaggio. Per gli amanti delle soluzioni naturali è possibile creare un concime acidofilo con dei lupini tritati.

È buona cosa evitare di esagerare col concime e prediligere quelli a lenta cessione, così da evitare che la pianta indirizzi tutto il nutrimento nella crescita dell’arbusto ed arrivi ad essere poi povera di frutti, se non addirittura priva.

Fioritura

La pianta fiorisce nel pieno della luce e del calore estivo, tendenzialmente nel mese di agosto. È possibile, però, scorgere i primi fiori lilla anche a maggio, se la pianta si trova in zone più calde, o vederli comparire a settembre se il clima è meno favorevole.

Raccolto

A seconda del tempo di fioritura, tra agosto e fine ottobre la pianta si autoimpollina e regala i primi frutti. Il raccolto va effettuato scalarmente, ogni dieci giorni circa, dato che è possibile avere in uno stesso ramo, a distanza di pochi centimetri, fiori e bacche mature. Ciò comporta un lavoro di manodopera che può durare anche 2 o 3 mesi, ma la cui ricompensa produttiva può arrivare anche a 1 kg di bacche per singola piantina.

pianta del goji
Coltivare pianta di goji

Potatura e cimatura

La potatura delle piante di goji dovrebbe essere effettuata dopo il primo anno di crescita e dopo la prima ondata di frutti, quando la pianta si è stabilizzata.

La potatura gioca un ruolo fondamentale per la salute della pianta e andrebbe fatta almeno una o due volte l’anno, rigorosamente in primavera e autunno. Vanno eliminate le ramificazioni secche o superflue che diminuiscono la capacità di fotosintesi della stessa pianta ed andrebbe ridotto il numero di germogli, da limitare al massimo a 5, la cui lunghezza non deve superare i 50-60 cm.

Moltiplicazione della pianta di goji

La propagazione si può facilmente ottenere per seme, data l’alta germinabilità che la contraddistingue. Per ottenere esemplari identici ad una pianta scelta il metodo migliore è, però, per talea semi-legnosa. Basterà prelevare un ramo, di circa 20 centimetri, da una pianta sana e in un periodo compreso tra fine agosto e inizio ottobre. Una volta interrata la talea sarà possibile ottenere bacche già a partire dal secondo anno.

Malattie e parassiti del goji

Gli attacchi dei parassiti solo raramente possono causare danni seri alla pianta. Afidi ed acari attaccano soprattutto i nuovi germogli, mentre tra i funghi il più fastidioso è l’oidio, chiamato comunemente anche mal bianco, per la patina biancastra con cui ricopre il fogliame. Le foglie sono soggette anche a lumache e limacee, di cui sono molto ghiotte, ma è possibile contrastarle posizionando attorno alla pianta prodotti a base di metaldeide.
Per evitare la necrosi delle foglie si può ricorrere a prodotti a base di zolfo.

Coltivare goji in vaso

Anche per i “coltivatori da balcone” il goji può essere un ottimo acquisto. Una volta scelto un vaso delle giuste misure (almeno 50×50 cm) bisognerà porre i vari strati di terra. La miscela perfetta prevede parti uguali di terriccio, sabbia e terra da giardino. Sul fondo è possibile inserire uno strato di argilla espansa, utile per scongiurare i ristagni d’acqua. Se la pianta è in casa è consigliabile, durante il periodo di fioritura, spostarla all’esterno, così da favorire un maggior apporto di luce solare ed aiutare l’autoimpollinazione.

Consociazioni

Non ci sono particolari indicazioni o controindicazioni, su quali tipologie di piante possano essere consociate al goji.

Proprietà e Benefici

Se in Cina vengono consumate da millenni e sono conosciute come “bacche dell’eterna giovinezza” e “frutti della vita” il motivo è nelle molteplici proprietà benefiche. Le bacche di goji contengono 18 tipi di amminoacidi, un buon contenuto di fibre e di sali minerali e vitamine, che comportano innumerevoli effetti benefici sul nostro organismo. Tra questi spiccano le proprietà antinvecchiamento, antiossidanti e il rafforzamento del sistema immunitario.

Varietà di goji

In botanica si conoscono due specie di goji: il Lycium barbarum e il lycium chinense. La barbarum è quella più conosciuta e più consumata, dalla migliore resa produttiva e con frutti dalla migliore qualità. Il lycium chinense tende a crescere e a fruttificare più velocemente, ma produce frutti molto più piccoli e sottili, di un colore arancio e dal gusto meno dolce. Frutti che difficilmente possono essere essiccati.

Curiosità

Leggenda vuole che nell’800 d.C., durante la dinastia Tang, esistesse un tempio tibetano circondato da maestosi arbusti di goji: lì vi era un pozzo dal quale si abbeveravano i monaci e i cittadini del paese limitrofo. Grande era la sorpresa, per chi giungeva al tempio, nel vedere che monaci e cittadini godevano di ottima salute ed anche a 80 anni non avevano perso un dente e non avevano alcun capello bianco. Questo perché, le bacche di goji, cadendo nell’acqua, avrebbero resa l’acqua “miracolosa”.

Comments (2)

  1. Daniele Costagli
    Postato il20 Giugno 2022
    • Monica
      Postato il4 Luglio 2022

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