Il goumi del Giappone è una pianta da frutto che non è facile trovare nelle coltivazioni casalinghe, ma un appassionato di frutti insoliti, coltivazioni particolari o di nutrizione sana, deve averla sicuramente. È una pianta invernale esteticamente sorprendente, nonostante l’aspetto rustico e disordinato delle sue foglie e dei suoi fiori. È talvolta anche utilizzata come pianta ornamentale.
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Goumi del giappone
Questa pianta è anche detta Eleagnus Umbellato oppure Eleagnus Ebibingei. Entrambi i nomi sono per la stessa categoria di pianta, un arbusto ornamentale, ma ci sono delle differenze tra le due.
La prima differenza sta nella forma dei frutti, l’Umbellato produce infatti frutti di forma tonda, mentre Ebbingei produce frutti di forma allungata.
La seconda differenza sta nella pianta stessa, la prima non è sempreverde, mentre la seconda sì. L’Ebbingei si utilizza spesso come decorazione da giardino e per questo potreste averla vista in qualche giardino pubblico di città.
La più famosa è però di certo la Umbellato, definita anche albero dei coralli, per la colorazione alla fine della maturazione dei suoi frutti, ovvero rossi puntinati di bianco, che sembrano appunto dei coralli. La pianta cresce fino a circa 4 metri d’altezza.
Come coltivare goumi del giappone
La pianta è davvero molto rustica, può resistere a temperature da -25 gradi centigradi fino ai 30-35 delle coste, quindi potrebbe essere coltivata praticamente in tutte le regioni d’Italia. Si adatta a qualsiasi condizione e non ha bisogna di cure particolari. Tuttavia prima di trapiantarla nel giardino sono necessari alcuni accorgimenti.
Per prima cosa deve stare in una posizione bene illuminata, se infatti la temperatura non è un problema, la pianta vuole avere molta luce durante la crescita e anche durante la fioritura e maturazione dei frutti. Per quanto riguarda l’irrigazione è necessario annaffiare queste piante solo quando sono giovani oppure in caso di siccità prolungate.
Terreno
Il goumi del Giappone non è particolarmente esigente come composizione del terreno, a volte la si vede crescere bene anche in zone più aride o con alta salinità come le coste. Il miglior suolo che si può scegliere è a composizione acida e molto fertile, ma anche un terreno qualsiasi andrà bene, anzi, le sue radici tendono ad accumulare e rilasciare azoto e sono perciò in grado di fertilizzare il suolo a beneficio di altre piante vicine.
Fioritura
I fiori del goumi spuntano a primavera inoltrata, sono di color bianco crema e compaiono numerosi, donando un effetto estetico molto gradevole. Questi sono anche molto profumati e per questo motivo fate attenzione perché gli insetti, soprattutto le api, li gradiscono molto.
Raccolto
La pianta sarà pronta a fruttificare di solito non prima del secondo anno di età. La maturazione completa del frutto avviene di solito nel periodo autunnale; i frutti sono molto semplici da raccogliere, assomigliano a bacche o piccole ciliegie, sono attaccate ai rami attraverso dei piccioli. Si raccolgono quando hanno raggiunto la giusta dimensione e il colore tipico rosso. Il sapore di questi frutti è inconfondibile, dolce e acidulo, estremamente aromatico.
Una volta raccolti possono resistere ed essere mangiati per un paio di settimane, in frigo, oppure possono essere usati per marmellate o per fare dei dolci.
Potatura
Se volete cercare di evitare questa operazione dovete mettere la pianta in uno spazio che sia almeno 2 volte più alto e più ampio della misura massima della sua crescita. Normalmente se ha spazio per crescere i suoi rami e foglie si sistemano da soli e non occorre diradarli per mantenere il ricambio d’aria. Se così non fosse dovrete cercare di togliere i rami in eccesso, soprattutto quelli più vecchi, per dare spazio ai nuovi. Attenzione sempre ad usare strumenti ben sterilizzati e a non esagerare con i tagli.
Proprietà e benefici
Il frutto della pianta di goumi del Giappone ha numerose proprietà benefiche a partire dal contenere una gran quantità di vitamina C, il 5% di proteine e moltissimi sali minerali. Altra notevole qualità è la presenza di acidi grassi essenziali (omega 3 e omega 6) nella polpa; sono quei grassi che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare e che devono per forza essere introdotti con il cibo. In ultimo, ma non meno importante, contengono anche una enorme quantità di sostanze antiossidanti.