Per secoli considerato un frutto minore, il melograno ha avuto un notevole slancio nell’agricoltura soltanto negli ultimi tempi e grazie alla sua versatilità: utile infatti sia come frutto e pianta ornamentale che terapeutico. Il frutto dai colori rosso/arancio e dalle foglie dello stesso tono, ha conquistato per i numerosi benefici di cui è dotato e per la straordinaria capacità di arricchire orto e giardini. La coltivazione della pianta è alla portata di qualsiasi pollice verde ed è per tale ragione che svetta in classifica tra i frutti più richiesti.
Contenuti dell'articolo
- 1 Il melograno
- 2 La coltivazione del melograno
- 3 Coltivare melograno: dove e quando
- 4 Terreno
- 5 Esposizione
- 6 Trapianto
- 7 Irrigazione
- 8 Concimazione
- 9 Fioritura
- 10 Raccolta delle melagrane
- 11 Potatura e cimatura
- 12 Moltiplicazione della pianta di melograno
- 13 Malattie e parassiti del melograno
- 14 Coltivare melograno in vaso
- 15 Proprietà e Benefici
- 16 Curiosità
- 17 Varietà di melograno
Il melograno
La pianta di melograno appartiene alla famiglia delle Punicacee e la specie da frutto è la Punica granatum. Le varietà di melograno variano a seconda del portamento che può essere arbustivo o arboreo ma la caratteristica unica è che la pianta non supera mai i 2 o i 3 metri di altezza. In genere infatti quest’ultima è comune a tutte le specie sebbene ci siano stati in natura melograni longevi che hanno superato i 3 metri.
Il succoso frutto è costituito da una bacca carnosa denominata balausta all’interno della quale troviamo numerosi semi a forma di prisma. Il frutto giunto a maturazione è giallo/verde con aree rossastre. I fiori hanno una straordinaria dote ornamentale grazie al colore arancio vivo.
La coltivazione del melograno
Il melograno è originario dell’Asia Occidentale e veniva coltivato già nei nostri territori da fenici e romani. Questa specie orientale però è stata notevolmente bistrattata negli anni ed è giunta alla ribalta soltanto negli ultimi tempi. Scegliere di coltivare oggi una pianta di melograno è una pratica assai redditizia e soddisfacente e soprattutto anche alla portata di mani meno esperte.
Coltivare melograno: dove e quando
I primi interrogativi quando si sceglie di intraprendere una nuova coltura è legata al dove e quando va inserito lo start up della pianta. Nel caso del melograno è bene sapere che è abituata a climi temperati e caldi e soffre notevolmente le temperature rigide, a partire già dai -10 °C. Questa pianta infatti in Italia è coltivata nella maggior parte dei casi nella zona meridionale. Nel caso in cui le temperature siano meno temperate è bene metterla a dimora in zone riparate ma ben esposte al sole. Il periodo va dall’autunno all’inizio della primavera mentre sono da evitare il pieno inverno e i periodi freddi.
Terreno
Questa pianta gode di un’ottima capacità di adattamento ma nonostante ciò, per una fruttuosa coltura, è bene scegliere terreni sciolti e profondi. La pianta di melograno infatti mal risponde ai ristagni idrici. Nel caso in cui la coltivazione debba avvenire su terreno argilloso è bene allora inserire al suo interno della sabbia.
Esposizione
Come già anticipato il melograno è una pianta orientale abituata a climi temperati. Non desta sorpresa quindi che la pianta necessiti di esposizione alla luce del sole e mal risponda a intemperie e climi rigidi. Nel caso in cui la coltivazione debba avvenire in zone colpite da violente gelate, allora è bene coltivarla al riparo senza dimenticare una buona dose di illuminazione.
Trapianto
Questa pianta si adatta facilmente anche ai pollici verdi meno esperti. Basterà seguire le piccole accortezze di cui necessita per ottenere un risultato soddisfacente. Per il trapianto del melograno, cioè la sua messa a dimora, bisogna realizzare un buco di grandi dimensioni all’interno del quale andrà del compost o letame. Il passaggio sarà semplice anche perché ben risponde a terreni calcarei con carenza di ferro. Dopo il trapianto sarà bene intervenire con un portinnesto per conferire all’alberello il proprio portamento.
Irrigazione
Sebbene risponda senza difficoltà ai climi caldi e temperati è importante durante la stagione estiva intervenire con abbondanti irrigazioni che andranno a favorire la fruttificazione autunnale. Si consiglia dopo il trapianto l’installazione di un’impianto di irrigazione a goccia che ne favorisce la quantità indicata senza mai eccedere.
Concimazione
Una delle proprietà fondamentali di questa pianta è che ben si adatta ai terreni privi di sostanze organiche o calcarei. Il melograno, infatti, quando si parla di concimazione, tende a necessitare di meno cure possibili. Per un risultato ottimale e fruttuoso però si consiglia di utilizzare concimazioni a base di azoto come il sangue di bue. Questo passaggio inoltre è consigliato durante lo step del trapianto.
Fioritura
La capacità di ornare giardini, case e orti è indiscussa quando si parla di pianta di melograno. I colori che ricordano il tramonto donano poesia a questa varietà. Ecco perché la fioritura è in assoluto il passaggio maggiormente atteso quando si parla di questa pianta. La fioritura avverrà durante la stagione estiva e sarà uno sboccio di fiori e colori sublime. A seguire poi ci sarà la raccolta del carnoso frutto.
Raccolta delle melagrane
Sebbene sia stata messa in un angolo e bistrattata, oggi la melagrana è un frutto apprezzato e ricercato. Il frutto è una bacca carnosa con buccia spessa e ricca di semi esternamente polposi e rigidi all’interno. La maturazione del frutto avviene in autunno e un campanello d’allarme per il raccolto può essere il colore della buccia che vira verso il rosa acceso. Per raccogliere il frutto è indicato utilizzare strumenti come le cesoie per evitare di spezzare i rami ai quali i frutti sono saldamente radicati.
Potatura e cimatura
Un altro passaggio importante per evitare che la pianta di melograno appassisca e che aiuti a rinvigorire la fioritura successiva è quello della potatura. Innanzitutto sappiamo che il portamento della pianta è diverso da varietà a varietà ma i principali sono a cespuglio o ad alberello. Con la potatura si indirizza la pianta alla forma di base ed è quindi un passaggio fondamentale. Sebbene la forma a cespuglio sia indicata come favorevole per rendere appetibile esteticamente la specie, per il raccolto è invece consigliata la forma ad alberello. Le potature comunque dovranno essere eseguito dopo ogni raccolto. Nei primi tre anni, invece, la pianta necessita solo di piccoli tagli per la formazione delle impalcature.
Moltiplicazione della pianta di melograno
La moltiplicazione del melograno può avvenire per talea in acqua, con terreno o per innesto. Se la moltiplicazione della pianta deve avvenire per talea, allora bisogna prelevare un ramoscello di circa 20 – 30 cm che verrà interrato per metà in un vasetto di torba fertile. Prima di interrarlo è importante immergerlo in acqua e in polvere radicante per talee. La moltiplicazione per talea assicura un risultato soddisfacente se praticata da fine agosto a inizio settembre. Sebbene la moltiplicazione della pianta sia diffusa per talea, margotta o radicamento di polloni, esistono anche alcuni sesti di impianto.
Malattie e parassiti del melograno
La pianta di melograno è una specie resistente ma non per questo esente dal contrarre malattie fungine dannose per la vegetazione. Tra le malattie del melograno a rischio troviamo l’alternaria che presente piccole macchie sul frutto e marciume all’interno degli stessi. Oltre questa potrebbe contrarre anche la muffa grigia o botrite. Il campanello di allarme di quest’ultima è l’aspetto polveroso della muffa. Sebbene la pianta sia resistente ci sono anche i parassiti da cui tenerla in guardia: in particolare la tignola del melograno. Si tratta una lepidottero con abitudini notturne che si ciba dei semi della melagrana.
Coltivare melograno in vaso
Se non si ha la possibilità di disporre di un soddisfacente spazio esterno, non c’è da allarmarsi. La coltivazione del melograno, infatti, può avvenire anche in vaso e comodamente a casa o sul terrazzo. Le cure di cui la pianta necessita sono le stesse, fatta eccezione per le irrigazioni che dovranno essere intensificate. E’ importante che il vaso utilizzato per il melograno sia di ordine crescente di anno in anno. E’ indicata, inoltre, per chi non disponesse di giardino, la varietà di melograno nano che non supera il metro di altezza.
Proprietà e Benefici
La melagrana è un frutto particolarmente apprezzato per la vitamina A e la vitamina C contenuti al suo interno e per i sali minerali ricchi di fosforo e potassio. Ecco perché questo inusuale frutto è corteggiato per creme e detergenti in cosmetica ed è ottimo trasformato in succo.
Curiosità
Il nome melagrana deriva dal latino malum (pomo) e granatum (con semi). Questo frutto da sempre simboleggia fertilità e abbondanza e le donne ateniese ne mangiavano i semi per acquisire fertilità mentre le spose romane utilizzavano i rami della pianta per intrecciarne i capelli. Già in tempi non sospetti, dunque, si erano diffusi proprietà e benefici del frutto.
Varietà di melograno
Le varietà del melograno si classificano in base all’acidità dei frutti. I sottogruppi possono essere divisi in acidi, agrodolci e dolci. Tra i dolci sono apprezzati il Dolce di Sicili e il Selinunte mentre il Toscana troviamo la Melagrana di Firenze, quest’ultimo produce frutti tra settembre e ottobre, ha una buccia gialla tendente al rosso, i chicchi sono croccanti, succosi e un pò aspri. La maggiormente apprezzata però è la Wonderful, con frutti che maturano ad ottobre.
Le varietà più amate soprattutto in Italia, sono quelli che producono un succo dolce come: la Dente di Cavallo, la Neirana, la Profeta Partanna, la Selinunte, la Ragana, la Racamulto.
Chi ha detto poi che il melograno è limitato a succhi, creme e frutto?
Ci sono alcuni melograni che sono soltanto ornamentali e a tal proposito prendono il nome di melograni da fiore.
Buongiorno, nel leggere il suo articolo, che trovo molto interessante, vorrei chiederle un consiglio sul mio melograno.
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Ho appena acquistato una casa con giardino dove c’è questo bel melograno di sei/sette anni, e bello, verde e fa dei bei fiori, e alto dai tre ai quattro metri; Non fa frutti e vorrei saperne di più se è un melograno da fiore (come riuscire a capire se lo è) o se è un melograno da frutto, e se devo attuare qualcosa per fargli fare i frutti.
Premetto che non è stato mai curato, bisogna portarlo e credo anche concimare.
Grazie
Ciao Giuseppe, grazie dei complimenti ♥.
Di solito i melograni da frutto non sono di grosse dimensioni. Se come dici tu questa pianta non è mai stata potate si deve iniziare da quello. Se il melograno continua a crescere senza potatura spesso non si “dedica” alla produzione dei frutti. I fiori che porta come sono? Se sono a forma di campana probabilmente è maschio quindi non porterà frutti.