La mimosa è una delle piante più note, soprattutto a causa dell’ otto marzo ecco perché mi sembra interessante spiegarti come si coltiva. Vedremo insieme non solo le sue caratteristiche principali, ma anche aspetti più peculiari come l’irrigazione; la potatura e la concimazione; per poi svelarti curiosità come il vero e proprio significato della mimosa o se quella che viene chiamata come tale è la vera pianta di mimosa.
Contenuti dell'articolo
- 1 La pianta di mimosa
- 2 Come coltivare la mimosa
- 3 Quando effettuare la messa a dimora della mimosa
- 4 Il clima e il terreno
- 5 Trapianto
- 6 Irrigazione
- 7 Concimazione
- 8 Fioritura
- 9 Potatura
- 10 Moltiplicazione
- 11 Malattie e parassiti della mimosa
- 12 Coltivare la mimosa in vaso
- 13 Differenza tra mimose e acacie
- 14 Significato dei fiori:mimosa
- 15 Varietà di mimose
La pianta di mimosa
La mimosa fa parte della famiglia delle Mimosaceae (o Fabaceae secondo la classificazione APG) ed è anche detta Acacia delbata. È caratterizzata da foglie di colore verde-argenteo, lineari e delimitate da un margine interno. Sono disposte a 8-20 paia sul rametto e composte a loro volta da 20-30 paia di foglioline perpendicolari alla nervatura.
I fiori sono della pianta l’elemento più conosciuto, non solo per il loro incredibile profumo. Quesi hanno una forma sferica e sono di colore giallo limone e sono raccolti in racemi lunghi dai 7 ai 10 cm. Meno comune è frutto, qual è un legume che diventa nero una volta raggiunta la maturazione. La corteccia è grigio-biancastra. Diversamente da quanto si potrebbe pensare, questo albero è originario dell’Australia, poi importato e diffusosi grazie al clima mite che tanto caratterizza la nostra nazione.
Come coltivare la mimosa
Coltivare la mimosa è semplicissimo, l’unica cosa che potete tenere sott’occhio è il posto dove intendi piantare la mimosa. Piantala quindi in zone riparate e travasala unicamente quando vedi le radici uscire fuori.
Quando effettuare la messa a dimora della mimosa
Prima di preparare la messa a dimora considera che la mimosa è una pianta molto longeva, quindi il buco dove infilerai la piantina dovrà essere abbastanza profondo e largo. Sarà un lavoro a strati e quindi non molto semplice.
Come ho già detto prima, incomincia prendendo bene le misure, realizzando uno scasso del terreno di almeno 80 cm, con larghezza tra i 50 e i 30 cm. Copri poi lo scasso con lo stato primario della concimazione, quale potrà essere a sua volta coperto dalla terra di riporto. Crea poi un altro livello a base di argilla espansa, in modo di favorire il drenaggio del terreno.
Successivo all’argilla , disponi di un altro strato di terra ancora. Il fondo della mimosa immergilo qualche secondo nell’acqua, coltiva poi la pianta e ricopri con il terreno dotandola di supporto, facendo attenzione a non coprire il punto di innesto. Infine annaffia abbondantemente, in quanto la mimosa necessita di tanta acqua.
Il clima e il terreno
Innanzi tutto devi assicurarti di abitare in un zona dal clima mite e non troppo ventilata. L’ Acacia delbata infatti può vivere unicamente se coltivata in queste condizioni, in quanto non sopporta i grandi geli, proprio per questo può essere utile coltivare questo tipo di pianta in un vaso. Devi assicurarti che il terreno sia poi acido, per ciò di intende un ph tre il 5,5 e il 6,5.
Trapianto
Il processo di trapianto della mimosa è molto semplice, basterà creare una buca tanto grande da accogliere sia il pane di terra che eventuale concime. Prima di trapiantare, procedi a irrigare tantissimo la mimosa, di modo che si stacchi dal terreno. Togli tutto il terriccio vecchio e impianta la pianta fino a far salire la terra a livello del colletto.
Irrigazione
Se la pianta cresce in modo spontaneo, sa sopportare bene i periodi di siccità, quindi non è necessaria un’irrigazione sostanziosa. L’unico momento durante il quale dovrete irrigare copiosamente la vostra piantina è l’estate, ma anche i primi anni di vita, soprattutto per permettere alle radici un’estensione massimale.
Se invece hai coltivato la tua mimosa in un vaso, presupponi che dovrai irrigarla maggiormente. Sono assolutamente da evitare ristagni d’acqua che andrebbero a far marcire la pianta.
Concimazione
Concimazione della mimosa è da effettuare ogni 15 giorni nei mesi che vanno da marzo ad agosto. Il concime ideale può essere creato con dell’ humus o stallatico da mescolare al terreno. Diverso è il caso di una mimosa coltivata in vaso, per la quale è meglio utilizzare del concime liquido da somministrare regolarmente.
Fioritura
La pianta di mimosa è sicuramente una pianta invernale, infatti la sua fioritura va da gennaio a marzo nelle zone a clima temperato, mentre nelle zone più nordiche della nostra nazione questo fenomeno si propaga fino a febbraio inoltrato. Finita la fioritura, i fiori gialli che sono tanto famigliari, si trasformano in una sorta di legumi prima verdastri e poi neri. Purtroppo la mimosa è una pianta molto delicata e per questo se ne potrà godere per poco tempo,successivamente verrà soppiantata dai grandi geli o da piante più invadenti.
Potatura
La potatura della mimosa non deve essere particolarmente frequente e deve essere fatta unicamente per alleggerire la pianta. Quest’azione è da effettuare alla fine della fioritura, quindi generalmente a marzo, generalmente nella stagione primaverile.
Detto ciò, la mimosa deve essere potata una volta l’anno, ad esclusione della tipologia “quattro stagioni”, quale deve essere potata due volte l’anno. Questo processo è veramente semplice. Durante esso dovrebbero essere tagliati 2/3 della pianta, di modo da farle acquisire una forma più omogenea.
Effettua la potatura con un coltello, utilizzandolo per effettuare solamente un’incisione, per poi completare il tutto strappando il rametto con le mani. Nel caso la mimosa fosse piantata in un vaso, successivamente copri la pianta per un mese e non innaffiarla assolutamente con acqua calcarea.
Moltiplicazione
Moltiplicare la mimosa è estremamente facile e sostanzialmente esistono tre modi:
- Semina al caldo, chiamata così perché si lasciano riposare i semi in acqua bollente per 48 ore, per poi metterli a dimora su un lettorino caldo o all’aperto se in mesi primaverili;
- Durante la primavera si possono anche prelevare i polloni radicali;
- Tramite innesto, usando delle piante da seme vecchie di almeno 18-20 mesi.
Malattie e parassiti della mimosa
La mimosa è una pianta veramente molto fragile e per questo colpita da tante malattie e parassiti, cominciando dal cosiddetto marciume radicale da phytophthora, per la quale la chioma della pianta ingiallisce e successivamente rinsecchisce, andando a presentare dei marciumi sulle radici.
Si ha poi il marciume basaleda armillaria mellea, in questo caso la pianta si ritrova a marcire lentamente, andando a formare sotto la corteccia una patina bianca dall’odore simile a un fungo.
Questa è una malattia molto grave perché si potrebbe giungere a bruciare ed estirpare la mimosa. Infine la pianta potrebbe anche presentare la verticillosi da verticillium dahliae, che porta al deperimento dopo un ingiallimento dei rami. Anche dei parassiti possono attaccare facilmente la mimosa come la cocciniglie, quale attacca i rami, formando delle colonie. Si hanno poi gli afidi, quali portano i rami a seccarsi.
Coltivare la mimosa in vaso
Cosa fondamentale se si vuole coltivare una mimosa in vaso è la scelta del terriccio. In un vaso alto 60 cm e largo 50 cm, disponi un fondo di argilla espansa, e aggiungi un mix formato da 1/3 di torba acida e 2/3 di terriccio da giardino. Attendo a praticare il rinvaso ogni due anni, aumentando di poco la grandezza del vaso, mantenendo una buona proporzione tra apparato radicale e chioma.
Differenza tra mimose e acacie
Quella che viene chiamata mimosa in realtà non è una vera e propria mimosa, ma un’acacia. Esiste effettivamente la vera pianta di mimosa che però è diffusa con il più conosciuto nome “sensitiva”. Mimosa deriva o dal latino “mimus” o dal greco “mimo”, letteralmente “mimare”, infatti questa pianta si chiama così proprio perché tende a cambiare aspetto.
Significato dei fiori:mimosa
Come è noto, si è soliti regalare i fiori di questa pianta durante la giornata della donna che ricorre ogni 8 marzo. Non stupisce perché proprio la mimosa venga associata così tanto alla figura femminile.
Il suo aspetto, infatti, conferisce alla pianta i significati di forza e femminilità, ma anche innocenza, libertà, autonomia, pudore e sensibilità. Curioso è il fatto che già in epoche più lontane da noi si associava la mimosa alla donna, basti pensare che gli indiani d’America usavano regalare dei rametti di Acacia alla ragazza o donna della quale erano attratti.
Varietà di mimose
Le varietà della mimosa sono veramente molte e lasciano spazio alla fantasia. La più diffusa è certamente la 4 stagioni, quale predilige terreni calcarei e tende a fiorire più volte durante l’anno. Si può nominare anche l’Acacia baileyana Purpurea che produce splendide foglie dal colore rosso. Se preferisci una mimosa dalle fioriture copiose, rivolgiti all’Acacia cultriformis.