Chi non è mai rimasto affascinato di fronte all’intenso sapore del tipico liquore sardo di mirto? Questo deriva dalla pianta di mirto le cui proprietà e benefici sono legate non sono a una redditizia coltivazione ma anche per ornare giardini e terrazzi.
Questa pianta dall’inconfondibile aroma è tipicamente mediterranea e cattura l’attenzione dei più per gli svariati usi e consumi.
Contenuti dell'articolo
- 1 La pianta di mirto
- 2 Coltivare mirto: quando e dove
- 3 Terreno
- 4 Esposizione
- 5 Trapianto
- 6 Irrigazione
- 7 Concimazione
- 8 Fioritura
- 9 Raccolto
- 10 Potatura e cimatura
- 11 Moltiplicazione della pianta di mirto
- 12 Malattie e parassiti del mirto
- 13 Coltivare mirto in vaso
- 14 Proprietà e Benefici
- 15 Curiosità
- 16 Varietà di mirto
- 17 Significato del fiore di mirto
La pianta di mirto
La pianta di mirto è una coltura tipicamente mediterranea e rientra nella famiglia delle myrtaceae. Questa è cespugliosa, sempreverde e con portamento abbastanza eretto. Le dimensioni variano a seconda della tipologia e può quindi differire di tipo in tipo. La bellezza estetica di questa pianta, che può essere coltivata in casa o in giardino, sta nelle foglie ovali di color verde smeraldo e dalla superficie lucida.
Questo albero avrà una crescita lenta ma ricca di polloni e rametti e per questo richiede una costante potatura. I fiori sono di piccole dimensioni e bianchi e si caratterizzano per lo straordinario profumo, il cui aroma si trova anche sulle foglie e sui rami. E’ proprio su questi fiorellini che si producono i frutti, cioè una bacca di colore violaceo utilizzate per il tipico liquore meridionale. Il frutto arriva a maturazione in autunno.
La pianta di mirto è utilizzata anche come siepe ornamentale di giardini e terrazze, grazie all’aspetto estetico sempreverde di cui è dotato.
Coltivare mirto: quando e dove
Pianta tipicamente ornamentale dalla succulenta produzione di bacche, il mirto costituisce un vero fiore all’occhiello per chi sceglie di coltivarlo. La discreta possibilità di reddito rende questa pianta appetibile ai più e soprattutto attrae api e insetti utili all’ecosistema in cui è coltivato. Questo piccolo arbusto è resistente al vento e al sole e come tutte le piante mediterranee mal risponde ai climi eccessivamente rigidi.
In generale il terreno fertile per la coltivazione del mirto è al Sud. Sebbene resista bene al vento è consigliabile poterlo coltivare in zone ben riparate così da ottenere una riproduzione sana ed evitare di danneggiare la pianta. Nel caso in cui il mirto solletichi le voglie di chi vive in luoghi dal clima rigido allora è necessario coltivarlo in casa.
Terreno
Nella scelta del terreno la pianta di mirto non è pretenziosa e ama suoli neutri e subacidi. Non richiede particolari sostanze organiche o elementi nutritivi e resiste all’aridità. E’ importante però non eccedere con l’acqua e l’umidità a causa dei dannosi ristagni idrici che potrebbero compromettere la vita dell’arbusto.
Esposizione
Sebbene questa pianta non tema l’esposizione al vento è consigliabile coltivarla in una zona riparata. Il sole non costituisce un problema per il mirto, la cui provenienza è settentrionale, quindi via libera all’esposizione in pieno campo.
Trapianto
Per trapiantare il mirto la primavera o l’inizio dell’autunno sono i periodi migliori mentre da evitare sono quelli eccessivamente freddi o caldi, temperature drastiche che metterebbero a rischio la crescita della piantina. Se l’idea è quella di impiantare un mirto redditizio è consigliabile tenere a un metro di distanze gli uni dagli altri e lasciare tre metri tra le file. Se l’idea è invece quella di ottenere una siepe ornamentale, allora basteranno 40 cm.
Irrigazione
L’irrigazione è un passaggio fondamentale per il mirto, soprattutto nella fase iniziale, periodo in cui non sopporta periodi aridi. Successivamente, una volta radicata, l’irrigazione potrà essere meno frequente ed evitare così anche i dannosi ristagni idrici.
Concimazione
Come tutte le piante perenni che si rispettino, è utile una volta all’anno utilizzare sostanze nutrienti per concimare il terreno. Del compost ben maturo è la sostanza indicata per questa operazione. E’ importante per la concimazione quando si coltiva il mirto tenere il terreno intorno sempre pulito.
Fioritura
L’attività vegetativa della pianta di mirto sarà sempre attiva ed è per questo che non bisogna ignorare la potatura dell’arbusto. La fioritura della pianta avviene all’inizio dell’estate attraverso la produzione di piccoli fiorellini bianchi che hanno anche la straordinaria capacità di emanare un profumo caratteristico. Sarà in seguito alla fioritura che partirà poi la produzione fruttifera delle bacche.
Raccolto
Una volta prodotti i caratteristici fiorellini bianchi e le bacche, si potrà procedere poi con il raccolto. Questa pratica dovrà avvenire nel lasso di tempo tra novembre e gennaio. Se il raccolto è finalizzato al tipico liquore bisognerà saper individuare le bacche mature; quando il frutto è pronto al raccolto si copre di una patina opaca che agevola la scelta. Questa pratica generalmente va effettuata a mano oppure dei pettini che però danneggeranno anche parte delle foglie. In seguito al raccolto si consiglia di lavorare le bacche entro i due giorni successivi.
Potatura e cimatura
Essendo il mirto una pianta ricca di attività vegetativa è necessario non ignorare il passaggio della cimatura e potatura che andrà fatto una volta all’anno mantenendo l’ordine e la dimensione scelta dell’arbusto. In concomitanza con la potatura e la cimatura dovrà avvenire anche la rimozione dei rami vecchi, spezzati o secchi che siano.
Moltiplicazione della pianta di mirto
La moltiplicazione della pianta di mirto avviene in due modi: per seme o per talea.
Nel primo caso bisogna tener presente che piantare semi di mirto non è la scelta più conveniente perché per ottenere una pianta di buone dimensione occorreranno anni. E’ per tale motivo che si predilige in genere la moltiplicazione per talea. I semi di mirto si trovano all’interno delle bacche e possono essere piantati sia in caso sia nelle vaschette da vivaio. Questo passaggio andrà effettuato nel periodo primaverile. Avendo una resa e una riuscita scarsa si consiglia sempre di interrare più semi a una profondità di circa 15 cm. Riprodurre invece il mirto per talea è la scelta che si rivela vincente. Questo passaggio va effettuato estirpando piccole parti di una pianta. Si consigliano in genere rami giovani di circa 20 cm di lunghezza da cui usciranno le piantino e il periodo indicato per questo passaggio è quello primaverile.
Malattie e parassiti del mirto
Sebbene la pianta di mirto goda di ottima resistenza in fatto di attacchi di malattie fungine e parassiti, non è esente dal poterne contrarre. Alcuni nemici sono gli afidi e le cocciniglie e per tale motivo si rivela una mossa vincente poterne prevenire la diffusione. Tra le malattie che possono danneggiare la pianta risultano invasive la fumaggine e l’oidio. Queste sono pericolose soprattutto se il mirto è stato coltivato non a scopo ornamentale ma per utilizzarne le bacche.
Coltivare mirto in vaso
Coltivare il mirto in vaso si può ed è consigliato nelle zone dai climi particolarmente rigidi. Le accortezze sono pressoché simili a quelle della coltivazione in orto e prevede un’unica cura necessaria: in vaso infatti è molto semplice che la pianta si inumidisca e formi dannosi ristagni idrici, quindi è importante che il terreno sia ben drenato e le irrigazioni monitorate. Per tale ragione è importante predisporre un drenaggio sul fondo che eviti ristagni.
Proprietà e Benefici
Il mirto, oltre a essere una splendida pianta ornamentale, ha una serie di proprietà e benefici che rendono la coltivazione ancora più redditizia. Innanzitutto le foglie stesse vengono essiccate e utilizzate per insaporire i cibi, in particolare carne e pesce. I fiori invece grazie alla loro essenza vengono largamente utilizzati in campo cosmetico ma il punto forte della pianta è senza alcun dubbio la bacca.
Il frutto ricco e forte può essere consumato appena raccolto o utilizzato per ottenere il famoso liquore di mirto. Le bacche e le foglie sono ricche di mirtolo, un olio essenziale denso e ricco di sostanze antiossidanti come il mirtenolo, il geraniolo e il canfene. I fiori invece contengono principi attivi e vitamina C. Tra i benefici del mirto troviamo proprietà balsamiche, antinfiammatorie, astringenti, disinfettanti, sedative e toniche.
Curiosità
Il nome mirto deriva presumibilmente da myrtos (myron=essenza profumata), in rimando al caratteristico aroma che emana. In antichità questo veniva utilizzato come pianta di buon augurio quando i soldati partivano per fondare una nuova colonia e sul cui capo cingevano una corona di mirto. Fin dall’antichità sono numerosi i miti e le leggende legate alla pianta e in particolare fu largamente usata anche in letteratura. Secondo alcune leggende arabe Adamo, una volta scacciato dal paradiso terrestre, portò con sé un ramo di mirto come simbolo della vita serena appena lasciata.
Varietà di mirto
A seconda della tipologia varia anche la dimensione della pianta. In natura quindi vi sono diverse specie esistenti e tra le più conosciute vanno annoverate: il myrtus communis, sempreverde e dalle foglie lanceolate; il myrtus compacta, varietà nana con fiori e foglie particolarmente adatti ad aromatizzare i cibi; il myrtus variegata, la cui caratteristica è legata alle foglie color crema.
Significato del fiore di mirto
Ogni fiori simboleggia qualcosa legato a miti e leggende e da sempre il mirto è portatore di femminilità. La pianta infatti è associata all’universo femminile e da sempre simbolo della fecondità, tanto da essere nominato da Plinio “Myrtus coniugalis” durante i banchetti nuziali.