Una pianta rustica, resistente e utile all’ambiente: l’ontano è la soluzione perfetta fra tradizione ed utilità. Questa pianta, infatti, è portatrice di una storia molto lunga e, oltre a donare fertilità al terreno che la ospita, è utilizzata da per le attività farmacologiche, tanto nelle antiche medicine popolari tanto nella medicina attuale classica. Scopriamone insieme come coltivare ontano oltre alle caratteristiche e le proprietà.
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La pianta di ontano
L’ontano, chiamato propriamente con il nome botanico Alnus, è un genere di pianta appartenente alla famiglia delle Betullacee. Ha una natura cespugliosa, costituita da semplici foglie alterne, caduche e con un margine dentato. La sua altezza media in genere si aggira tra gli 8-10 metri e soltanto in casi eccezionali può superare i 25 metri.
La caratteristica principale dell’ontano e ciò che lo differenzia dalle altre piante ad arbusto è che i fiori spuntano prima delle stesse foglie e i frutti hanno un particolare aspetto legnoso, simile a quello delle betulle.
Come e dove coltivare ontano
E’ un albero abbastanza resistente ai cambiamenti climatici ma, soprattutto per la coltivazione, l’ontano predilige un clima prealpino ed è importante che le temperature, soprattutto in estate, non raggiungano mai livelli troppo alti. Ciò potrebbe causare una cattiva crescita o addirittura la morte della pianta perché l’ontano non ama i climi caldi, ma al contrario avrà uno sviluppo migliore in un clima più rigido o comunque temperato.
Tipo di terreno
L’ontano è un albero che aumenta notevolmente il livello di azoto nel terreno: per questo motivo viene utilizzato da secoli per rendere fertili i terreni e per bonificare le zone impregnate d’acqua. Allo stato naturale, infatti, questa specie si trova molto spesso in substrati poveri di materiale organico e sassosi, a volte interessati dalla presenza di acqua stagnante. L’ontano si sviluppa quindi in condizioni disagevoli per le altre specie ed, in particolare, predilige i terreni calcarei, non si adatta a luoghi caratterizzati da periodi di siccità, né a terreni acidi.
Irrigazione
Se il terreno è quello adatto allora l’irrigazione deve essere costante ma limitata. Bisogna cioè innaffiare il vostro ontano con regolarità, essendo l’acqua la maggiore fonte di sostentamento per le piante, ma se il terreno non risulta acido ed è di tipo calcareo, non c’è bisogno di dare alla pianta abbondanti ed eccessive dosi d’acqua perché svilupperà da se le condizioni di fertilità adatte alla sua sopravvivenza.
Il segreto dunque per avere una pianta al pieno della sua vitalità e, contemporaneamente, uno sforzo minore in chi la coltiva è quello di attuare al meglio tutte le condizioni che sono favorevoli allo sviluppo della pianta.
Concimazione
Come già accennato precedentemente la pianta ha la caratteristica di trasmettere grandi quantità di azoto al terreno, tramite il sistema delle radici. L’ontano garantisce, pertanto, la fertilità al terreno e, anzi, può addirittura rendere fertile un terreno esausto.
La concimazione, è chiaro, non deve essere eccessiva anzi nella maggior parte dei casi essa non è proprio necessaria e se ne può benissimo fare a meno, in quanto l’ontano ha sviluppato nell’apparato radicale un rapporto simbiotico con batteri azoto-fissatori. Soprattutto per chi sceglie di coltivarlo, però, è possibile utilizzare leggeri fertilizzanti che vadano ad incrementare o accelerare il processo naturale di fertilizzazione della pianta, favorendo l’apporto di maggiori quantità di ossigeno alle radici.
Moltiplicazione dell’ontano
L’ontano è una pianta monoica, ossia costituita da fiori che hanno amenti sia femminili che maschili. La moltiplicazione avviene per talea oppure per seme. Se si sceglie di adottare il primo metodo bisogna innanzitutto creare delle talee tagliando una piccola porzione di ramo, in genere 10 centimetri circa a partire dall’estremità del ramo sono sufficienti, durante il periodo primaverile.
Le parti ottenute vanno messi a fare radici in un vaso, oppure un contenitore, riempito di una miscela di sabbia e terriccio universale in parti uguali. E’ importante inserire sempre terreno umido fin quando le radici non si sono sviluppate del tutto. Si consiglia, pertanto, di usare un contenitore trasparente per monitorare meglio lo sviluppo dell’apparato radicale.
Se si sceglie, invece, di utilizzare i semi per far moltiplicare la pianta bisogna comunque aspettare la primavera, anzi è bene simulare l’inverno tenendo per alcuni mesi i semi in un luogo freddo prima di utilizzarli per la riproduzione. Successivamente i semi vanno inseriti nel terreno, si può scegliere quello di un giardino o di un vaso a seconda delle proprie possibilità, l’importante è che sia calcareo ed umido, soprattutto nei primi mesi.
Malattie e parassiti dell’ontano
L’ontano è una pianta rustica e ciò significa che la sua strutture è più resistente delle piante comuni e dunque risulta poco sensibile agli attacchi dei parassiti e delle malattie. Ciononostante si consiglia di prestare particolare attenzione agli afidi, batteri che rovinano i germogli, alle malattie fungine che attaccano la pianta rischiando di causarne il soffocamento per ostruzione, e ai cancri rameali, ossia delle malattie che colpiscono i rami della pianta impedendo ai fiori di sbocciare e dunque interrompendone il ciclo vitale.
Proprietà e benefici
Questa pianta, oltre alla capacità di rendere fertile il terreno, è ricca di proprietà benefiche per il nostro organismo: l’ontano è una buona fonte di terpenoidi, flavonoidi, diarilptanoidi, fenoli, steroidi e tannini. Ricerche in laboratorio hanno dimostrato che alcune di queste molecole possiedono attività interessanti per la ricerca sugli antitumorali, mentre alcune ellagitannine hanno mostrato attività epatoprotettiva.
Varietà di ontani
- Ontano verde: L’Alnus viridis è una delle specie di ontano più versatili e che meglio cresce nelle zone poco esposte alla luce solare: zone alpine, campi di pianura, paludi, pendii rocciosi. L’esemplare viene molto spesso scelto per il rimboschimento di aree devastate dagli incendi. La pianta, infatti, germoglia facilmente.
- Ontano Italiano o napoletano: ha una crescita rapida, e può essere di piccole e medie dimensioni. Questa varietà è autoctona in Corsica e nelle regioni dell’Italia meridionale. E la sua caratteristica è quella di avere foglie verdi lucide che restano sui rami fino a dicembre e abbondanti coni fruttiferi, che assomigliano a piccole pigne.
- Ontano nero: detto anche europeo, è la varietà più comune e gli viene anche attribuito il nome “glutinosa” per una caratteristica propria delle giovani gemme che sono note per essere appiccicose.
- Ontano bianco: Questa varietà è definita “bianca” perché la sua corteccia si presenta sottile e punteggiata di pori chiari, chiamati lenticelle. La pianta è più piccola dell’ontano nero, 8-10 m di altezza massimo, e la chioma è molto verde ma poco folta, mentre il fusto è sottile.