Famoso per il suo gusto delicato e molto spesso abbinato a piatti della cultura culinaria francese, lo scalogno è ormai nelle cucine di tutti. Questo tubero appartiene alla stessa famiglia di aglio e cipolla, ma si contraddistingue per la sua propria forma e appunto per il suo utilizzo in cucina.
Coltivarlo non è per nulla complicato ed è per questo che anche chi è alle prime armi può pensare di iniziare questo tipo di coltura senza particolari problemi. Ecco dunque una guida semplice e veloce per sapere tutti i segreti giusti per la coltivazione dello scalogno.
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Lo scalogno
Scalogno o cipolla sono sempre l’abbinamento perfetto per diversi piatti, ma di sicuro il primo è molto amato per la sua delicatezza. La sua famiglia è quella delle Liliacee e sembra che la sua coltura sia molto somigliante a quella dell’aglio, non che suo parente prossimo.
Essendo un ortaggio ben adattabile a qualunque tipologia di clima e di ambiente, esso può essere coltivato anche a partire dai mesi invernali in modo da essere pronto per la primavera. Ce ne sono diverse varietà, ma sicuramente la più diffusa è quella dello scalogno grigio dalla classica forma leggermente allungata.
Quando e dove coltivare lo scalogno
Dopo aver capito cos’è lo scalogno, passiamo ora a dare le giuste indicazioni per coltivarlo nel migliore dei modi. Innanzitutto, come abbiamo già detto, è un ortaggio abbastanza “rustico”, per cui lo si coltiva benissimo a partire dall’inverno, anche in ambienti in cui le temperature tendono ad abbassarsi.
Terreno per lo scalogno
Per quanto riguarda invece la tipologia di terreno in cui lo scalogno deve dimorare, bisogna adottare qualche accortezza: esso infatti non ama i terreni argillosi, anzi, ha bisogno di terreni sabbiosi e soprattutto ben drenati. Per questo motivo, se noti che il terreno che hai è argilloso, cerca di rinforzarlo con la sabbia.
Concimazione dello scalogno
Una nota importante per l’Allium Ascalonicum, nome scientifico con cui viene designato lo scalogno, riguarda invece la concimazione, che è leggermente differente rispetto alla maggior parte degli altri vegetali coltivabili.
Sembra infatti che questo tipo di ortaggio non ami particolarmente i terreni troppo ricchi di materia organica ed è per questo che concimarlo non è fondamentale, anzi, non bisogna per nulla eccedere. Ti consigliamo dunque, se vuoi, di utilizzare un concime per poco tempo e soltanto per incrementare la crescita dell’ortaggio, ma senza esagerare.
Irrigazione
Per coltivare lo scalogno, bisogna anche capire come comportarsi per quanto riguarda l’irrigazione, che è sempre fondamentale per qualunque tipo di ortaggio. In questo caso non bisogna esagerare con le innaffiature perché un eccesso d’umidità potrebbe compromettere la crescita delle piante.
Pacciamatura
Una cosa importante da ricordare inoltre, riguarda la pacciamatura, che non deve essere necessariamente eseguita poiché il cespo dello scalogno è molto più grande rispetto a quello dei parenti aglio e cipolla e dunque non teme particolarmente tutte quelle erbacce infestanti che invece con gli altri vegetali dovrebbero essere eliminate sul nascere.
Coltivare scalogno in vaso
Innanzitutto per piantare lo scalogno, non bisogna fare operazioni troppo complicate: dovrai semplicemente interrare i bulbi a circa 5 cm di profondità e a circa 20 cm di distanza l’un l’altro se li coltivi in piena terra.
Se invece non hai spazio e vuoi provare a coltivarlo in vaso, potrai partire dalle parti di scarto dello scalogno stesso, un po’ come avviene anche per la cipolla. È meglio se utilizzi un vaso quadrato anziché un contenitore rotondo, in modo da poter coltivare più piantine abbastanza distanziate tra di loro.
Il terriccio da coltivazione deve essere ben drenato e ovviamente fertile: esistono in commercio diverse possibilità di compost specifico che potrai sfruttare per la tua coltura.
Raccolta dello scalogno
Dopo averlo piantato e dopo averlo fatto crescere, è il momento di capire come deve avvenire la raccolta dello scalogno. Innanzitutto calcola che il periodo migliore per iniziare a raccoglierlo è verso inizio estate, quindi tra giugno e luglio, esattamente come l’aglio.
Per i bulbi bisogna procedere ad estirpazione.Una volta raccolti i bulbi, essi dovranno essere lasciati a riposo per un periodo abbastanza lungo di circa tre settimane, durante il quale essi dovranno seccarsi, mettendoli al buio e ovviamente a temperatura ambiente.
C’è comunque un segnale importante che ti farà capire quando è il momento giusto per la raccolta: le foglie dello scalogno infatti tenderanno ad ingiallire.
Capire come coltivare lo scalogno è davvero immediato e semplice ed è per questo che è un tipo di coltura indicato proprio per tutti. Se vuoi cimentarti con nuovi ortaggi o se semplicemente vuoi iniziare ad allenare il tuo pollice verde, partire dallo scalogno è l’operazione che farà al caso tuo.
In questo modo non solo ti allenerai nella pratica della coltivazione, ma soprattutto avrai sempre prodotti freschi da utilizzare in cucina e vedrai che anche i piatti che andrai a preparare saranno ancora più gustosi ma al contempo delicati.