Sdoganati i diffusi champignon e porcini, esistono numerose varietà di funghi che rendono primi e secondi piatti degni di nota. Tra questi figura una specie che ha la caratteristica di nascere spontaneamente nei prati e da cui prendono il nome: il fungo prataiolo.
Contenuti dell'articolo
- 1 Il prataiolo
- 2 Dove e quando crescono i prataioli
- 3 Come coltivare funghi prataioli in fungaia
- 4 Deposizione delle uova
- 5 Differenze tra prataiolo da un’amanita
- 6 Parassiti e malattie dei prataioli
- 7 Proprietà e Benefici
- 8 Come cucinarli
- 9 Varietà del prataiolo
- 10 Punti Chiave per la Coltivazione del Fungo Prataiolo
Il prataiolo
Il fungo prataiolo appartiene alla famiglie delle Agaricaceae e al genere Agaricus, cioè campestre. Nonostante il termine prataiolo sia generico, sotto questa indicazione troviamo solo quei funghi commestibili e di buona qualità. I prataioli non vengono classificati nei gruppi fondamentali degli alimenti perché non appartengono alla frutta né alla verdura. Le loro proprietà nutritive sono scarse e non hanno tracce di lattosio o glutine. La caratteristica del fungo prataiolo è il cappello spesso e squamoso di colore ocra/giallo. Il gambo ha un anello più o meno tozzo a seconda della specie e della crescita.
Dove e quando crescono i prataioli
Dal nome si evince il luogo della crescita dei funghi, i quali spontaneamente nascono nei prati. E’ importante raccoglierli dopo aver eseguito il corso di formazione oppure facendoli visionare a qualcuno di competente a causa della confusione con funghi tossici e velenosi. Il periodo di crescita va dalla primavera all’autunno e per evitare confusione con altri funghi velenosi è bene avere come riferimento il colore delle lamelle sotto il cappello. Il prataiolo giovane presenta una lamella rosata mentre gradualmente vira verso il marrone scuro.
Come coltivare funghi prataioli in fungaia
Se l’idea non è quella di andare alla ricerca di funghi nei luoghi o periodi indicati, si può scegliere di coltivare i prataioli in fungaia. Innanzitutto è importante scegliere un compost di qualità che abbia effetto sulla crescita dei prataioli ed è importante procedere per tre stadi: una prima fase che prevede il pre-condizionamente e dove le materie prime sono mischiate tra loro e inumidite. Queste saranno pronte per procedere alla decomposizione iniziale.
In genere il compost ideale è costituito da una grande quantità di letame e paglia. Le dosi consigliate sono quelle di aggiungere 1,5 kg di grasso e un 1 kg di solfato di ammonio per ogni 100 kg di paglia e letame. Se il tutto è stato eseguito a dovere, il compostaggio si surriscalderà e cambierà colore entro due settimane. La seconda fase è quella del compostaggio, e cioè la decomposizione si accelera ruotando il mucchio ogni 2-3 giorni. Il tutto con dell’acqua; quanto basta per mantenerlo umido. La terza e ultima fase avviene dopo 2 – 4 settimane. Il compost viene spostato al chiuso, dove la temperatura deve essere mantenuta tra 40 e 60 gradi centigradi e permetterà di avviare il processo di pastorizzazione. E’ importante monitorare sempre la temperatura con un termometro.
Deposizione delle uova
La deposizione delle uova è un processo delicato che per molti produttori non è replicabile. Questi infatti comprano da pochi produttori specializzati che sono capaci di mantenere gli standard alti e garantirne la freschezza.
Differenze tra prataiolo da un’amanita
Il fungo prataiolo è largamente diffuso e consumato anche da chi ha poca dimestichezza in materia. Il punto cruciale è che questo può essere confuso con un’amanita, ovvero un giovane esemplare di angelo velenoso mortale. Per poter differenziare l’uno dall’altra specie è importante esaminarne la volva o coppa alla base del fungo. Se è presente la volta allora è amanita. E’ necessario esaminare i detriti, la base dei funghi e il taglio di esemplari giovani aperti per controllarne le branchie. Inoltre l’amanita cresce nei boschi di muschio e vive in concomitanza dell’abete rosso.
Parassiti e malattie dei prataioli
Nonostante le cure i funghi prataioli non sono esenti dall’attacco di malattie e parassiti. E’ sempre consigliata la prevenzione affinché spiacevoli imprevisti non mandino in malora l’intera crescita. Innanzitutto è fondamentale lavorare sempre con strumenti puliti e attrezzature e compost puri. Tutto deve quindi essere incontaminato da spore. Qualunque segno possa far anche solo presagire un parassita deve essere un campanello d’allarme e bisogna immediatamente andare all’origine della questione ed evitare così la diffusione. Infatti è importante ricordare che le condizioni ideali per la crescita dei funghi vanno di pari passo con la crescita ideale per i parassiti.
Proprietà e Benefici
Sappiamo che i funghi rafforzano il sistema immunitario e contrastano il colesterolo, ecco perché come alimento è consigliato. Sia per le poche calorie di cui è dotato che per i benefici che questi portano al nostro organismo. Questo alimento infatti presenta poche calorie, è ricco di acqua e povero di grassi e portano notevoli benefici al sistema nervoso e al sistema immunitario. Sono infatti consigliati infatti durante il cambio di stagione tra estate e autunno, abbinati a una dieta detox. L’assenza di glutine e lattosio li rende anche accessibili agli allergici, fatta eccezione per i soggetti sensibili all’istamina.
Come cucinarli
Una volta ottenuto il risultato sperato nella coltivazione del fungo prataiolo arriva il tanto agognato momento di servirli in cucina. Questi, infatti, costituiscono una pietanza prelibata se cucinati appena raccolti. Se non è possibile cucinarli nell’immediatezza, il fungo prataiolo può essere avvolto in una pellicola trasparente e lasciato in frigo per diversi giorni. Dal terreno alla tavola ci sono alcuni passaggi imprescindibili che non possono però essere saltati. Innanzitutto bisogna eliminare la parte terrosa dai gambi con l’aiuto di un coltellino. Successivamente si passa alla pulizia dei funghi con uno strofinaccio umido o attraverso un lavaggio rapido sotto acqua fredda corrente e seguente asciugatura. E’ questo il momento in cui si può scegliere il piatto a cui destinarli. Tritati, soffritti, addensati. Sono svariate le cotture, le pietanze e le varianti. Il fungo, infatti, scatena la fantasia di tutti gli amanti gastronomici.
Varietà del prataiolo
Il fungo prataiolo, o agaricus campestris, oltre a poter essere confuso con specie tossiche può avere al suo interno alcune varietà tra cui: l’agaricus equestris, floccipes, fuscopilosella, squamulosa o isabellina. Una specie caratteristica è invece l’acaricus arvensis; si tratta di un fungo prataiolo dalle dimensioni maggiori che raggiungono ben 20 cm di diametro del cappello.
Punti Chiave per la Coltivazione del Fungo Prataiolo |
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Punto Saliente | Dettagli |
Periodo di crescita | Primavera – Autunno |
Terreno ideale | Prati e pascoli, in fungaia con compost a base di letame e paglia |
Temperatura di coltivazione | Tra 40°C e 60°C durante il compostaggio |
Irrigazione | Mantenere il compost umido |
Differenze da funghi velenosi | Lamelle rosate che diventano marrone scuro, assenza di volva alla base |
Malattie comuni | Attacco di parassiti, prevenzione con attrezzature pulite |