La mosca bianca o auleurodide appartiene alla famiglia degli Aleyrodoidea, che a loro volta fanno parte degli omotteri.
Gli omotteri sono una specie di insetti parassitaria molto vasta, tanto da contenere circa 1500 sottospecie. La mosca bianca è molto difficile da gestire e bisogna più che altro adottare dei metodi per poterla debellare e soprattutto prevenire.
Questo parassita ha origini dei paesi tropicali, ma si tratta di una specie che si adatta facilmente agli ambienti addirittura diversi dei luoghi di cui è originario, quindi negli anni è riuscito a diffondersi in tutto il mondo. Sarà certamente più facile trovare questa mosca in luoghi dove c’è un clima abbastanza caldo, la si trova facilmente anche nelle serre, visto la loro poca ventilazione e la molta umidità.
Le mosche bianche che in Italia causano maggiore disagi, sono le Trialeurodes Vaporiorum, o anche aleurodidi delle serre, proprio perché è facile trovarle appunto nelle serre, perché sono dei luoghi riparati e abbastanza caldi e umidi soprattutto in Italia settentrionale. In Italia meridionale la si potrà trovare anche nei terreni aperti, proprio perché la temperatura è molto più calda rispetto al settentrione.
Questa mosca è in grado di infestare numerosissime piante e risulta difficile da eliminare proprio perché si muovo e si annidano sui tronchi e sulle foglie in colonie numerose. Una volta colonizzata la pianta, grazie al loro apparato boccale, succhiano la linfa vitale della pianta delle nervature.
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Come riconoscere la mosca bianca
Riconoscere la mosca bianca non è facilissimo. Prima di tutto cerchiamo di capire che aspetto ha. Il parassita bianco assomiglia alla farfalla, per questo viene anche comunemente chiamato farfalla bianca delle piante. L’aspetto gradevole, assomigliante alle falene, ci fa sviare dalla pericolosità di questi parassiti. Il loro colore è dovuto al corpo, ricoperto da una specie di polvere cerosa appunto di colore bianco. Inoltre si riproducono direttamente sulla pianta, infatti le larve, le quali assomigliano ai bruchi, si annidano nelle foglie, nutrendosi anche loro della linfa della pianta, fino a diventare mosche.
La loro riproduzione è un vero problema, perché si tratta di un processo davvero veloce e davvero massiva, è proprio questo il motivo per cui sono di difficile eliminazione. Le femmine sono in grado di deporre nella parte bassa della pianta 100/150 uova per volta, che saranno delle mosche bianche in circa un mese. Alcune specie si riproducono una volta l’anno, come ad esempio la mosca che attacca l’ulivo, ma altre specie sono in grado di deporre le uova anche fino a 4 volte l’anno o anche molte di più se l’ambiente è particolarmente favorevole.
Quali sono i danni della mosca bianca
Come abbiamo già detto nei paragrafi precedenti, le mosche bianche sono dei parassiti in grado di attaccare le piante sia all’aria aperta, in condizioni favorevoli, sia nelle serre, luoghi in grado di ricreare un clima favorevole. Inoltre si annidano principalmente nella parte inferiore delle piante, sia sul tronco, sia sulle foglie. Si nutrono come abbiamo anticipato, della linfa vitale della pianta. Succhiando però possono anche trasmettere alla pianta virus e batteri, oltre a già debilitare sostanzialmente la pianta.
Ad occhio nudo, si riconoscono facilmente, nonostante la loro dimensione ridotta. In caso si avessero dei dubbi, basterà scuotere la pianta per vedere una massa di insetti bianchi prendere il volo. Succedendo questo, sarete sicuri della presenza delle mosche bianche.
I danni che provocano le mosche sono simile a ciò che causano gli afidi, ovviamente però sono molto più difficili da eliminare. Succhiando la linfa, le piante appariranno con foglie disseccate, in generale perdono vitalità e produttività.
Quali piante colpisce
Il parassita aleurodida colpisce numerose piante sia da orto, frutteto ma anche piante ornamentali, come surfinia, begonia, ciclamino, ecc., ma anche su alberi giovani. Come abbiamo detto precedentemente, la mosca colpisce facilmente ogni pianta presente in serra.
Alcune piante ovviamente verranno colpite maggiormente, rispetto ad altre, un esempio è infatti la pianta del pomodoro, della melanzana e dell’anguria.
Invece tra quelle ornamentali, la mosca bianca predilige la stella di Natale. Durante il periodo invernale, cerca maggiore riparo e lo può facilmente trovare nelle foglie del cavolo ad esempio. Oppure esiste una specie che preferisce annidarsi negli alberi di agrumi. Il problema principale è sicuramente la varietà delle specie, in grado di adattarsi facilmente ad ogni pianta e clima.
Rimedi naturali contro la mosca bianca
Ovviamente la prevenzione è un aspetto davvero importante. Prima di tutto bisogna assicurarsi che la pianta acquistata sia sana e quindi non già infestata. Si consiglia di affidarsi a rivenditori affidabili, seri e professionali, che hanno già fatto una buona prevenzione.
Quando si acquista una pianta da un vivaio bisogna coprirla con una retina a maglia stretta in modo che non venga attaccata da qualunque insetto, in particolare appunto questo tipo di parassita e soltanto successivamente potrà essere messa a dimora.
Anche il luogo gioca un ruolo fondamentale, infatti dovrà essere ben protetto e isolato, ad esempio da una retina molto stretta, in grado da non far entrare nessun insetto spiacevole. Una tecnica efficace è quella delle trappole cromotropiche in grado di attirare le mosche e imprigionarle, prima che arrivino alle piante. Si consiglia inoltre di monitorare periodicamente le piante infestate e separarle dalle piante sane, in modo da evitare la proliferazione.
Come eliminare la mosca bianca
Se la pianta invece è già stata attaccata e conquistata si deve sapere che sarà davvero una lunga e dura battaglia. Soprattutto perché la riproduzione è molto veloce. Quindi bisogna essere davvero veloci ad individuare il problema e cercare di utilizzare il giusto metodo. Eliminare questi insetti a mano non è efficace, perché hanno le ali quindi si spostano facilmente tra le foglie e anche tra le piante.
Come abbiamo detto nel paragrafo precedente, possono essere valide le trappole cromotropiche gialle anche quando la pianta è già stata infestata. Queste trappole vanno appese a 20 centimetri sopra la pianta, così da proteggerla e attirare le mosche già presenti o per evitare che si annidino. Un metodo efficace è quello di creare un ambiente sfavorevole, quindi nelle serre si consiglia di far entrare aria frequentemente o anche semplicemente introdurre un nemico biologico.
Un nemico naturale di questo parassita è l’encarsia formosa, che scatena una lotta biologica, perché depone le sue uova tra quelle della mosca bianca. Purtroppo la mosca bianca è molto resistente agli antiparassitari quindi una lotta del genere sarà inefficace nel lungo termine. Si consiglia se si vuole utilizzare questo metodo, di cambiare periodicamente antiparassitario in modo da non attivare la resistenza ad una particolare sostanza. Alcuni prodotti consigliati sono gli insetticidi polivalenti, abanto piretro naturale o olio ogni stagione.
I prodotti naturali che possono essere utilizzati sono ad esempio spezzettare il peperoncino piccante e cospargere la pianta oppure l’aglio macerato. Ovviamente il tempo sarà il miglior alleato. Prima si riesce a riconoscere il problema, maggiore è la possibilità di eliminare il parassita dalla pianta.