Rissa verbale Trump-Zelensky: rischia di saltare l’accordo sulle terre rare, ma perché sono così importanti per gli Stati Uniti?

Un vero atto di bullismo internazionale, così è stato definito l’incontro-scontro in diretta tv tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky che ha portato alla luce la frattura che si era già creata tra Kiev e Washington. Il tycoon da diverse settimane stava punzecchiando il presidente ucraino, definendolo addirittura un dittatore e “invitandolo” caldamente ad accettare le condizioni di pace. L’obiettivo di Trump è chiaro: arrivare quanto prima alla pace tra Ucraina e Russia, come aveva promesso in campagna elettorale, e non investire altre risorse statunitensi in una guerra alla quale il popolo americano è ben poco interessato.

Sul tavolo c’era anche un possibile accordo per le terre rare in Ucraina, che a questo punto sembra essere saltato. Sembra che Trump non stia bluffando, sta seriamente considerando l’idea di ritirarsi da questa guerra, che ricadrebbe interamente sulle spalle dell’Europa. Ma cosa sono le terre rare? E perché sono così importanti per gli Stati uniti?

Cosa sono le terre rare?

I minerali delle terre rare sono metalli e altre materie prime necessarie per produrre prodotti ad alta tecnologia, come quelli collegati alla transizione energetica verde, all’elettronica di consumo, all’infrastrutture di Intelligenza Artificiale e alle armi.

Minerali come cobalto, nichel, litio e rame, destinati ad elettrificare i trasporti e la costruzione di turbine eoliche, sono diventati essenziali in questo periodo storico dove si stanno gradualmente abbandonando i combustibili fossili. Molti di questi minerali vengono anche utilizzati per fabbricare telefoni cellulari, data center di Intelligenza Artificiale e armamenti come i caccia F-35.

In questa fase di grande trasformazione economica, con l’ascesa della tecnologia, il valore di questi metalli è schizzato alle stelle ed è partita la caccia a questi materiali, che si è trasformata in una nuova “caccia all’oro”.

Le terre rare dell’Ucraina

Come riportato in un articolo del 2022 della presidente dell’Associazione dei geologi ucraini, Hanna Liventseva, l’Ucraina aveva circa il 5% delle risorse minerarie mondiali grazie ad una geologia complessa che comprende tutti e tre i componenti principali della crosta terrestre.

Come riportato da Reuters sul territorio ucraino ci sarebbero depositi di 22 dei 34 minerali identificati come critici dall’Unione Europea, tra i quali terre rare come cerio, lantano, neodimio, erbio e ittrio. Prima della guerra l’Ucraina produceva il 7% della produzione globale di titanio nel 2019, come confermato dalla Commissione Europea. Inoltre avrebbe anche 500.000 tonnellate di riserve di litio e un quinto della grafite mondiale, un componente cruciale delle centrali nucleari.

Oggi la Russia controlla circa 1/5 del territorio ucraino e molte delle riserve di Kiev sono andate perdute. Mosca avrebbe proposto all’amministrazione Trump lo sfruttamento congiunto di questi minerali, poiché la Russia ha riserve di terre rare ma non le tecnologie avanzate per estrarle né i mercati a cui venderle.

Le mire degli Stati Uniti

Anche l’Ucraina aveva proposto agli Stati Uniti uno sfruttamento congiunto delle terre rare, ma Trump pretenderebbe un immediato cessate il fuoco alle sue condizioni.

È comunque facile comprendere perché il tycoon è così interessato alle terre rare. Oggi la Cina può essere considerata la più grande fabbrica di terre rare al mondo e quindi Washington sta cercando un canale alternativo per estrarre e lavorare i minerali essenziali.

Gli USA raggiungerebbero due obiettivi: mettere le mani sulle preziose terre rare e, contemporaneamente, separare Putin dalla Cina. Del resto il vicepresidente americano Vance ha detto apertamente che gli USA non possono fronteggiare due nemici potenti come Cina e Russia e questo potrebbe essere uno dei motivi del sorprendente riavvicinamento tra Mosca e Washington.

Foto: Facebook

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