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Come scegliere l’aratro

aratro immagini

L’aratro è un attrezzo che l’uomo ha usato fin dai tempi antichi e che, con il passare del tempo, è stato migliorato tecnologicamente da numerosi popoli, tra cui gli antichi romani che ne avevano una versione abbastanza simile alla nostra ma, ovviamente, trainata a mano o da animali.

Gli aratri di oggi vengono attaccati a i trattori e hanno diversi sistemi di funzionamento in base alle diverse parti che li compongono.

Se anche tu hai un pezzetto di terra abbastanza grande non affidardi alla semplice zappa, che tra l’altro è anche faticosa, noi ti consigliamo di smuovere il terreno usando un aratro.

A cosa serve l’aratro

L’aratro è una macchina che ha come obiettivo aumentare la fertilità fisica del terreno, tramite lavorazioni meccaniche. Il suolo dovrebbe essere composto per circa il 50% da materiale solido e per il rimanente 50% da metà acqua e metà aria. Queste 2 caratteristiche formano la cosiddetta porosità del suolo che però può dipendere anche dalle singole particelle che lo compongono (sabbia, limo, argilla,etc) e da come queste si aggregano tra loro. Lavorandolo con l’aratro si ottengono delle fessurazioni che aiutano il terreno a solidificarsi in maniera più sana.

Il suolo naturale ha i suoi modi per mantenersi in equilibrio e fertile, ultimamente si parla sempre di più di lavorazioni del suolo “naturali”, si tratta di metodi meno invasivi che richiedono una riduzione della profondità della lavorazione con aratro e l’adozione di semine dirette (senza una fase di preparazione con buche, solchi o altro).

Il tipo di suolo che dobbiamo lavorare è l’elemento più importante da tenere a mente quando scegliamo un aratro. L’aratro è un attrezzo complesso e le numerose parti di cui è composto influenzano differentemente il tipo di lavorazione e il lavoro finale realizzato.

aratro antico
Terreno aratro

Come utilizzare un arato

L’aratro si utilizza per una fase della coltivazione detta aratura. L’aratura è un processo che stacca dalla superficie zolle di terreno e le rivolta e frantuma in modo da creare spazio per il passaggio delle sostanze organiche garantendo nutrimento alla nuova coltura.

Questa operazione si effettua di solito al termine della fase di raccolta della coltura precedente, con lo scopo di eliminare residui e piante infestanti spingendoli in profondità nel terreno in modo che diventino concime.

L’aratura può essere effettuata in qualsiasi periodo dell’anno, perché terreni diversi e colture diverse hanno esigenze diverse, anche se è di solito effettuata in Primavera o Autunno.

A seconda del modo in cui si attacca al trattore l’aratro può essere trainato o portato, questi 2 tipi diversi hanno scopi diversi e lavorano il terreno in modo diverso.

Nel primo caso l’aratro è attaccato al trattore tramite un gancio di traino, nel secondo caso è attaccato in 3 punti al trattore e sostenuto da un sistema di movimento idraulico. In entrambi i casi è possibile decidere la profondità della lavorazione, anche se con sistemi diversi. La profondità dell’aratura è determinata dallo scopo per il quale stiamo arando il terreno.

Una aratura profonda, si esegue con l’aratro trainato su terreni prevalentemente in piano e serve per operazioni complicate in cui dobbiamo smuovere gran parte del suolo. A questo scopo non solo servono aratri molto potenti e performanti, ma servono anche trattori molto potenti, cingolati e con enormi capacità di resistenza sotto stess; inoltre è necessaria molta esperienza da parte dell’operatore.

Un aratro portato invece può offrire diversi tipi di aratura del suolo: dentro il solco e fuori dal solco. Inoltre questo attrezzo può essere utilizzato su terreni in piano o inclinati e con trattori gommati meno potenti rispetto all’aratro trainato.

In cosa differiscono gli aratri

Gli aratri si differenziano a seconda degli specifici componenti che montano, uno in particolare che fa molta differenza è il versoio. Lo scopo di questo componente è sollevare il suolo e rigiralo, ogni versoio lo fa in modo diverso, vediamo come:

  • Versoio cilindrico, profondità da 30 a 45 cm, ottimo per interrare i residui colturali e le piante infestanti;
  • Versoio universale, profondità da 15 a 35 cm, adatto a terreni di medio impasto dove permette di ottenere una notevole velocità di lavoro:
  • Versoio elicoidale, profondità massima di 30 cm, adatto a terreni pesanti perché consente un elevato sbriciolamento di tutte le parti del terreno;
  • Versoio a losanga, profondità massima 35 cm, adatto per arare dentro il solco con trattori di grandi dimensioni;
  • Versoio fenestrato, profondità massima 45 cm, adatto per terreni pesanti e molto umidi per ottenere su questi uno sbriciolamento efficace;

Il versoio

Questo componente dell’aratro è la parte che principalmente differenzia un aratro dall’altro poiché ha la funzione più importante: sollevare e smuovere il suolo. A seconda del tipo il versoio si limiterà a sbriciolare il terreno oppure potrà interrarlo e rivoltarlo (portare la parte sotto sopra e viceversa).

aratro doppio
aratro

Vomeri e testate

Il vomere è l’altro componente fondamentale dell’aratro, poiché ha la funzione di tagliare la fetta di terreno che il versoio andrà poi a sminuzzare o interrare. Questa parte è una parte delicata ed è la più soggetta ad usura di tutto l’aratro.

Purtroppo se il vomere si consuma in maniera irregolare sbilancia tutto l’aratro e la geometria del lavoro stesso, di fatto diventa inutilizzabile, quindi va cambiato. Proprio per questo motivo i migliori vomeri sono realizzati con acciaio speciale auto affilante e sono gli unici che si consumano in maniera regolare durante il lavoro, ovviamente costano molto di più degli altri.

Normalmente gli aratri presentano una larghezza fissa per il vomere, ma alcuni modelli recenti e tecnologicamente avanzati sono a “polivomere reversibili”, ovvero aggiustano una regolazione continua della larghezza di lavoro, tramite un sistema idraulico.

La testata è la parte che sostiene tutto il funzionamento dell’aratro, deve essere in grado di reggere agli sforzi di trazione e consentire i movimenti dell’aratro in maniera rapida e affidabile. Quanto più è compatta tanto più il baricentro dell’aratro sarà vicino al trattore, permettendo stabilità e minore sforzo di sollevamento. La testa per i vomeri reversibili deve essere ancora più resistente e soprattutto in grado di supportare un movimento dell’aratro di 180 gradi.

Quanto costa un aratro

Il costo di un aratro può variare anche di molto e si basa su:

  • le caratteristiche che abbiamo descritto sopra
  • la qualità dei materiali con cui è costruito
  • la ditta produttrice
  • l’importazione dall’estero (solo per alcuni modelli)

Generalmente gli aratri con prezzi bassi, che si trovano anche dai 300 euro in su, non sono molto durevoli o resistenti e sono perciò sconsigliati anche a chi deve lavorare solamente un piccolo orto per sé, meglio salire direttamente alla categoria prezzo medio, dai 1000 euro in su, per avere più vantaggi o prezzo alto, dai 2000 euro in su, per aver il top.

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Ultimo aggiornamento il 28 Aprile 2024 21:17

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