Oggi parliamo di una pianta molto apprezzata per le sue proprietà benefiche, può essere coltivata negli orti o come pianta ornamentale in vaso ma anche direttamente nei terreni in giardino.
Stiamo parlando della fumaria officinale, scopriamo insieme le sue caratteristiche, le proprietà e come coltivarla.
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Fumaria
Pianta originaria dell’Europa e dell’Asia, la fumaria officinale è un’erbacea appartenente alla famiglia delle Papaveraceae. Questa tipologia di pianta cresce spontanea nei prati, nelle fessure dei muretti e lungo i bordi dei sentieri di montagna fino a 1500 metri. Possiamo trovarla anche in Italia in molte regioni in terreni sciolti e fertili.
La radice della fumaria officinale è sottile, ha un colore bianco-giallastro, è di forma conica con delle radici secondarie corte e capilliformi. Quando si estirpa la radice della fumaria emana un odore acre e acido che è tipico del fumo. La pianta può arrivare ad un’altezza di 30 cm e ha un portamento cespuglioso. La fumaria ha fusti esili e ramificati dal colore verdognolo-azzurrognolo e sono ricchi di acqua. Per tutta la loro lunghezza sono ricoperti di fogliame.
Le foglie della fumaria sono sottili, alterne, picciolate e di colore verde-blu. La fumaria fiorisce in primavera fino alla fine dell’estate, quindi nei mesi che vanno da marzo a settembre. Ha una fioritura abbondante e prolungata. I fiori sono di colore rosa porpora e si trovano agli apici degli steli in gruppi di 20-30. I fiori hanno quattro petali di cui due interni sono saldati alla sommità mentre quello esterno ha uno sperone.
I frutti prodotti dalla fumaria sono acheni globosi leggermente schiacciati alla sommità, di colore verde in superficie che è leggermente rugosa e all’interno contengono un seme.
Come coltivare fumaria
La fumaria officinale è una bellissima pianta che può essere coltivata nelle aiuole dei giardini e anche in vaso sui balconi ma anche in terrazza, l’importante è assicurare alla pianta un buon posto al sole, un terreno comune ricco di nutrienti e delle regolari annaffiature soprattutto nei mesi estivi.
La fumaria si può coltivare facilmente anche nelle fioriere larghe 30 cm e lunghe 60 che contengano del comune terreno da giardino misto alla sabbia e alla torba. Le piante si piantano ad una distanza di 15-20 cm e vanno innaffiate per tutto il ciclo vegetativo. Importante , il vaso va posizionato in una zona riparata dal sole.
Esposizione
Questa pianta ama un’esposizione all’ombra o mezz’ombra perché se esposta troppo al sole cresce a fatica.
Irrigazione
Per quanto riguarda l’irrigazione questa pianta si accontenta dell’acqua piovana ma se ci dovesse capitare un clima particolamente secco deve essere innaffiato regolarmente soprattutto nella sua ripresa vegetativa, nel periodo di fioritura e in estate per evitare che perda precocemente le foglie.
Moltiplicazione della fumaria
La pianta di fumaria si riproduce per seme e si semina direttamente a dimora in primavera fino alla fine dell’inverno oppure si può seminare in semenzaio freddo ad ottobre. Possiamo seminare i semi anche direttamente a dimora a distanza di 25 cm sulla fila e a 25 cm tra le file. I semi germineranno dopo 20 giorni o al massimo 30. le piantine che nascono in semenzaio si fanno prima irrobustire e poi si piantano a dimora definitiva. Nelle aiuole invece le piantine si piantano a distanza di 25 cm una dall’altra e vanno irrigate regolarmente ma moderatamente in modo da favorire l’attecchimento della radice.
Proprietà e benefici
Già dall’antichità sono state riconosciute alla fumaria delle proprietà benefiche per la salute e il benessere dell’organismo. Questa pianta era infatti già prescritta da Dioscoride e Galeno per trattare la dermatosi e per curare le malattie del fegato.
Ai nostri giorni le proprietà della Fumaria sono sfruttate dalla medicina, erboristeria e omeopatia per curare disturbi gastrointestinali come le dispepsie biliari, le digestioni difficili, la stitichezza, il meteorismo e anche la pesantezza post pranzo. I principi attivi della fumaria sono gli alcaloidi, i flavonidi e gli acidi organici che vengono utilizzati per preparare prodotti diuretici, regolatori di pressione arteriosa, il colesterolo ematico e le insufficienze epatiche.
La fumaria viene utilizzata anche per combattere l’arteriosclerosi grazie alla sua capacità di ridurre la iperviscosità del sangue.
Varietà di fumaria
Esistono circa 50 specie di Fumaria, alcune però poco conosciute. Ne presenteremo qui alcune. La fumaria capreolata conosciuta anche come fumaria rampicante bianca, del tipo erbaceo, dalle foglie più rade rispetto le altre specie. Per la sua rapida diffusione è considerata una pianta molto infestante che può soffocare le piante basse che crescono vicino a lei.
Altra specie è la fumaria agraria che viene che chiamata sangue di Cristo, è una rampicante che raggiunge anche i 3 m. I suoi fiori sono a grappolo formati da 14-25 fiori i petali interni sono viola scuro e i semi molto fertili. La fumaria muralis nota anche come fumaria dei muri, un’erbacea annuale originaria dell’Europa occidentale e Africa nord-occidentale, ha steli esili oppure rampicanti con foglie che si compongono di 3 foglioline dal colore verde. La distinguiamo dalle altre specie per i suoi fiori che si compongono in un gruppo di 12 a 4 petali di colore rosa con punte rosso scuro o viola.
Abbiamo infine la fumaria parviglora che si trova in Europa, Asia e Africa ma è diffusa anche in altre parti del mondo, ed è nota con il nome di fumaria idiana o a foglie fine. I suoi fiori sono piccoli e con petali bianchi dalle punte viola.
Curiosità
Alcune curiosità sulla Fumaria officinale. Nell’antica Grecia era chiamata Kapnion che significa fumo. Il nome di questa specie deriva da fumus che in latino significa fumo a causa dell’effetto irritante che provoca il suo succo proprio come il fumo. Fu Carlo Linneo a descriverla e classificarla per la prima volta.
Nella tradizione popolare era chiamata Erba dei centenari per la credenza popolare che aiutasse a vivere a lungo. In Francia è invece nota come Erba delle vedove perchè sempre secondo una credenza popolare veniva utilizzata dalle vedove che, felici di essersi liberate del marito, cospargevano il succo irritante sotto gli occhi provocando cosi una finta lacrimazione.