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Pomodoro San Marzano

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Ogni tavola italiana che si rispetti ha visto almeno una volta troneggiare su di essa il pomodoro San Marzano.

Si tratta di un prodotto dell’agro sarnese-nocerino (DOP) ed è una varietà di pomodori a denominazione di origine protetta. Come si evince dal nome, la provenienza è di San Marzano sul Sarno, dove ha avuto inizio la produzione, oramai largamente diffusa, di questo apprezzato prodotto.

Pomodoro San Marzano

Produrre il pomodoro San Marzano ha sicuramente i suoi vantaggi e primo tra tutti il gusto. Questo prodotto campano ha una polpa compatta e carnosa, poco acquosa e con pochi semi, qualità che lo rendono terreno fertile per una salsa di pomodoro vivace e veloce.

A differire col pomodoro tradizionale è senza dubbio la forma: il San Marzano infatti si presenta allungato e, sebbene presenti al suo interno alcune varietà, ha sempre la medesima caratteristica allungata.

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Pomodori s.marzano (Foto©Instagram-gio_lagio)

Terreno ed esposizione

Per avviare una coltivazione di pomodoro San Marzano è importante provvedere al giusto terreno e a non sottovalutare l’esposizione. Questo prodotto è resistente e si adatta a qualsiasi tipo di suolo ma gradisce quelli a medio impasto, freschi, fertili e drenati. L’esposizione, invece, dovrà essere soleggiata ma al riparo dai venti.

Clima

Il pomodoro San Marzano risveglia profumi estivi ed è infatti nelle temperature rigide che rischia di morire. La temperatura ideale oscilla dai 20 ai 24°.

Anche e temperature eccessivamente alte possono rischiare di compromettere il raccolto, ecco perché per un raccolto ottimale è preferibile una temperatura medio/alta.

Trapianto

Il periodo del trapianto prevede la coltivazione in serra già da febbraio mentre in campo aperto da fine marzo a metà aprile. Evitando di sottovalutare però l’esposizione riparata nel passaggio in campo aperto.

Per il trapianto del pomodoro San Marzano si richiede l’interramento in buca di una buona dose di sostanze organiche e terriccio di qualità nelle zone limitrofe a quest’ultima.

La piantina può essere interrata azzardando anche la messa più in profondità del solito, superando oltre la metà del fusto. Se il trapianto dovesse avvenire in zone collinari si consiglia un terreno coperto con pacciamatura.

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Coltivazione pomodoro san marzano (Foto©Instagram-latrotadiely_azienda)

Irrigazione

L’irrigazione è una di quelle pratiche che non va sottovalutata se l’idea è quella di ottenere un risultato ottimale della propria coltivazione. Questa è richiesta abbondante durante il periodo del trapianto per poi proseguire col un’irrigazione modulata che possa evitare la formazione dei dannosi ristagni idrici.

L’irrigazione dovrà invece essere copiosa durante il periodo estivo. Si consiglia di non sottovalutare la formazione delle crepe all’interno del terreno, queste infatti andranno eliminate per evitare che l’acqua vada dispersa.

Concimazione

Come già anticipato sopra, durante il trapianto si richiede una buona dose di sostanze organiche all’interno del terreno.

Dopo il trapianto, invece, il passaggio della concimazione è richiesto ogni 3 o 4 settimane, privilegiando la somministrazione di fosforo e azoto nelle prime fasi e potassio durante il processo di maturazione.

Fioritura, raccolto e conservazione

La crescita impetuosa del San Marzano richiede l’implemento di un sostegno una volta arrivato ai 30 cm di altezza. Arrivati a maturazione i pomodori San Marzano garantiscono, se ben coltivati, un raccolto che vai dai 4 ai 5 kg se in campo e dai 9 ai 10 kg se in serra.

In genere la raccolta avviene da agosto a settembre/ottobre. Questa andrà effettuata a mano e in maniera molto delicata. Il momento adatto è quando il frutto sarà maturo e di colore rosso. A seconda della varietà e della maturazione, questo prodotto va conservato per un massimo di 15 giorni in frigorifero.

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Pomodori san marzano (Foto©Instagram-ilcontadino_)

Malattie e parassiti

Questa pianta è resistente ma non esente dal contrarre malattie potenzialmente mortali. Le patologie da tenere sotto stretta osservazione sono la peronospora, la tracheomicosi e la batteriosi. Ecco perché è richiesto un occhio attento di fronte a ogni cambiamento della pianta.

Anche i parassiti possono contribuire a danneggiare il raccolto, in particolare gli afidi, il ragnetto rosso e le cimici. Paradossalmente oltre alle malattie e ai parassiti un nemico del raccolto può rivelarsi anche il clima, provocando scottatura dei frutti, spaccature da eccesso idrico, gelate, e marciume.

Consociazioni

Per salvaguardare l’ecosistema o nel caso in cui si abbia a disposizione poco spazio, interviene la consociazione. Si tratta di una pratica in grado di abbinare più coltivazioni sullo stesso terreno.

Avviare una consociazione richiede però uno studio preventivo che definisca quelli che sono gli accostamenti in grado di beneficiare la coltivazione. Il pomodoro può trarre beneficio da carote, cicoria, lattuga, cavoli, ravanelli, basilico e spinaci.

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Pelati san marzano dop (Foto©Instagram-
zio_canuzzo)

Proprietà e benefici

Il pomodoro ha avuto una larga diffusione non solo per il gusto insostituibile ma per le proprietà di cui è dotato. Questo ortaggio è ricco di acqua, vitamine e sali minerali e si rivela un ingrediente base per chi ha l’esigenza di seguire una dieta a restrizione calorica. 100 grammi di pomodori freschi, infatti, apportano solo 18 calorie.

Il consumo dei pomodori, inoltre, è correlato a una diminuzione del rischio di incorrere in patologie cardiache; sono poi ricchi di vitamina C, elemento ritenuto fondamentale per il corretto funzionamento del nostro sistema immunitario.

Nei pomodori è presente anche il licopene, elemento antiossidante e protettivo per il nostro organismo. Il consumo di pomodori, quindi, è ottimale non solo per il gusto ma anche per la salute, questi infatti hanno proprietà anticancro e dimagranti oltre che di prevenzione dell’osteoporosi, dovuta al licopene, alla protezione della vista e il controllo del colesterolo.

 

Ultimo aggiornamento il 27 Aprile 2024 15:53

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