La xylella fastidiosa è una malattia batterica che devasta parecchi gli alberi, ulivi per primi e che in Europa è considerata la peste dell’agricoltura. Questa è in grado di indurre alterazioni notevoli alla pianta ospite che spesso si rivelano letali. L’aspetto negativo della xylella è la velocità con la quale questa si propaga e danneggi intere coltivazioni agricole, a volte senza indurre manifestazioni patologiche. Nel giro di pochi anni secca e uccide ettari di terra fertile, arrecando danni incommensurabili.
Contenuti dell'articolo
Che cosa è la Xylella
La xylella fastidiosa è un batterio Gram negativo che rientra nella famiglia delle Xanthomonadaceae. Questa vive e si diffonde all’interno di quei vasi portatori di sali minerali e acqua, cosiddetti vasi xilematici. Questa malattia è giunta in Italia nel 2009 ed è all’origine del complesso disseccamento rapido dell’olivo, una fitopatologia che ha compromesso gravemente interi olivi del Salento. In Francia, inoltre, è stata definita la peggior emergenza fitosanitaria al mondo. La xylella ha colpito oltre 100 specie di piante portando malattie quali il mal di pennacchio nel pesco, il cancro degli agrumi, la bruciatura delle foglie di oleandro e tutta una serie di compromettenti danni, spessi irreparabili.
Da dove arriva la Xylella
La distribuzione geografica della xylella è piuttosto complessa. Questo batterio è diffuso nelle Americhe e nel 2013 è stato individuato, in Puglia, negli alberi di olivo. Dopo poco tempo dalla prima indagine ben 8mila ettari del Salenti sono stati considerati affetti. La rapida diffusione e la morte della pianta, che avviene nel giro di 3 o 4 anni, è la causa della veloce diffusione in Europa. Attualmente la xylella non è debellata ma ancora in dilagante diffusione in Nord America, America del Sud, Asia (soltanto a Taiwan) e in Europa in Italia, Francia e Spagna.
Quali alberi colpisce la Xylella
Questo batterio che ostruisce i rami dall’interno è di difficile identificazione. Le piante che ad oggi risultano colpite, superano ben oltre le 100 specie. Inoltre gli alberi ospitanti hanno varie epidemiologie e manifestazioni di patogenicità. In primo luogo troviamo le piante fruttifere come il mandorlo, l’olivo, la vite, la fortunella, il pesco, il caffè, il prugno e l’avocado. Escluse le piante non fruttifere, invece, vanno annoverate tra quelle colpite da xylella le piante ornamentali e da ombra: si tratta del sicomoro americano, l’olmo bianco, la quercia, l’acero e il gelso rosso. Non sono da escludere inoltre le piante erbacee e arbustive. La xylella è stata infatti rinvenuta nell’erba medica e alcune piante selvatiche.
Rimedi contro la Xylella
La gravità della xylella mette in allarme gli agricoltori e gli analisti non appena si arriva all’entità del danno. E’ importante infatti, per frenare la rapida diffusione, intervenire repentinamente. Questo perché una volta contratto il batterio la pianta muore in un paio di anni e le zone limitrofe entrano nelle mire della malattia.
L’espansione dei focolai, soprattutto quelli pugliesi, ha dato inizio a una vera e propria campagna di contenimento. Un programma cioè, teso all’eradicazione del batterio. Questo prevede quindi l’estirpazione delle piante infette e l’estirpazione di esemplari sani che circondano entro un certo limite la zona malata. Sebbene sia piuttosto grave e diffusa la situazione, nel 2017 uno studio pubblicato da Joint Research Centre della Commissione europea, dà per assodato che non è possibile eliminare il batterio dal territorio salentino.