Abbellire con complementi d’arredo è arte di pochi, chi invece stenta a riconoscere stile, colori e abbinamenti può affidarsi a piante che hanno la capacità di impreziosire immediatamente un ambiente.
È il caso della matthiola incana, o violaciocca, una pianta ornamentale perenne dalla straordinaria bellezza. Adatta alle zone di semi-ombra, questo fiore dona colore e vivacità ad aiuole e giardini. Dotata di profumatissimi fiori veniva utilizzata per richiamare le api. Qui di seguito alcuni utili consigli per coltivarla al meglio.
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Matthiola incana
La matthiola incana è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Brassicaceae o Crucifere.
Le origini affondano in Sud Europa e Africa e, coltivata come annuale, ha una vita breve. Questa pianta ornamentale ha un’andatura rustica e cespugliosa e in termini di altezza raggiunge circa 60 cm. La violaciocca, inoltre, presenta un fusto eretto, legnoso alla base, con foglie lanceolate. I fiori sono la caratteristica principale di questa pianta e si presentano come spighe a quattro petali di colore rosa, bianco, giallo o porpora dal profumo intenso.
Coltivare violaciocca: quando e dove
Questa splendida pianta ornamentale predilige vecchi muri e rocce calcaree e si caratterizza per una forte robustezza. Ha un’unica condizione che mal tollera: il gelo, è importante quindi scegliere di coltivarla in zone che non abbiano temperature troppo rigide. In caso contrario può essere seminata anche a fine inverno.
Terreno
Il terreno che predilige la matthiola incana è quello calcareo ed è per tale ragione che è facile trovarla spontanea in rupi a picco sul mare o su vecchi muri rocciosi. Il terreno deve essere leggero e ben drenato, così da evitare ristagni idrici, e ricco di sostanze organiche. In ogni caso è bene sapere che questa pianta rustica ben si adatta a ogni tipo di terreno e non è difficile trovarla spontanea su muri rocciosi.
Esposizione
Per ottenere una copiosa fioritura è importante non sottovalutare l’esposizione di questa pianta: dovrà essere infatti posizionata in un luogo soleggiato o in penombra purché riceva almeno due ore di sole giornaliere. Le temperature elevate o fredde non sono un problema per la pianta, a patto che l’ambiente della violaciocca non scenda mai sotto i 5°; mal tollera infatti le gelate.
Trapianto
In vaso la matthiola incana rende la migliore immaggine di sé, in questo caso è importante che vada rinvasata in primavera.
Irrigazione
La matthiola incana non chiede particolari attenzioni anche per quanto concerne le irrigazioni. Basta infatti annaffiarla due volte a settimana e solo se il terreno si presenta completamente asciutto. In caso di esposizione esterna è sufficiente anche solo l’acqua piovana e basterà intervenire solo se esposta a prolungati periodi di siccità.
Concimazione
Le cure richieste dalla matthiola incana sono ridotte all’osso ma, nel caso si voglia una rigogliosa pianta ornamentale, è possibile intervenire con concime granulare a rilascio graduale per piante da fiore. L’intervento è richiesto in primavera.
Fioritura
La matthiola incana, o violaciocca, è famosa per i fiori che produce. Questi profumatissimi compaiono da maggio ad agosto, a seconda della varietà, e in numeri consistenti. La tolleranza alle varie temperature permette di piantarla anche in altri periodi e, di conseguenza, far slittare il periodo di fioritura.
Potatura e cimatura
Questa pianta va potata per favorirne una copiosa fioritura. Bisogna, infatti, procedere con il tagliare gli steli vecchi e danneggiati.
Moltiplicazione
La moltiplicazione della matthiola avviene per seme. Le piante in genere liberano naturalmente i semi nel terreno. In genere questo passaggio di caduta spontanea viene preceduto dalla profumatissima fioritura, a seguire poi cadrà il frutto col proprio seme già fertile che in poche settimane darà vita a una nuova pianta. Se non si vuole cominciare con la seminazione spontanea, si può reperire la pianta già pronta per la messa a dimora. Quest’ultimo passaggio potrà avvenire tra marzo e aprile.
Malattie e parassiti
La sua straordinaria resistenza e adattabilità ne hanno fatto una pianta invincibile, ma anche la matthiola incana ha dei nemici in termini di parassiti e malattie. In particolare è sensibile alle malattie fungine che possono comportare rigonfiamenti e muffe sparse.
Tra i batteri è frequente l’attacco dei fitoplasmi che conducono a un naturale ingiallimento della pianta e allo sviluppo di fiori verdi. Tra i parassiti insidiosi troviamo gli afidi e le cocciniglie, i primi, in particolare, causano il danneggiamento dell’inflorescenza.
Proprietà e Benefici
La matthiola incana non è solo un profumatissimo fiore ornamentale ma anche una specie utilizzata per le proprietà medicinali. I suoi estratti sono alla base di numerosi infusi che però, se utilizzati abondantemente, causano paralisi. La pianta oltre ad avere proprietà cardiotoniche è anche afrodisiaca.
Curiosità
Tra le curiosità troviamo l’attribuzione del nome matthiola, proveniente dal botanico francese Charles Plumier che volle dedicare la scoperta all’amico Pietro Andrea Mattioli. La storia narra, inoltre, che la matthiola incana fose il fiore preferito da Carlo Magno.
Significato dei fiori: matthiola incana
Ogni fiore ha un proprio significato e quello legato alla matthiola incana ha un valore inestimabile. Questo fiore, infatti, simboleggia la bellezza durevole e la fedeltà.