Forse più nota nella sua variante di valeriana officinalis, quella che puoi coltivare nel tuo orto o nel tuo balcone di casa è una tipologia di pianta erbacea un po’ differente perché maggiormente adatta ad un utilizzo in cucina che la vede abbinata ad altre verdure fresche per una classica insalatona o, se cotta, come contorno caldo simile alle erbe.
Oltre a sapere come cucinarla, con questa guida molto semplice potrai anche capire come coltivarla direttamente a casa tua per avere sempre un prodotto fresco, sano e gustoso che ti sorprenderà per la facilità con cui crescerà.
Contenuti dell'articolo
- 1 La pianta di valeriana
- 2 Quando coltivare valeriana
- 3 Dove coltivare valeriana: clima e terreno
- 4 La semina della valeriana
- 5 Raccolta e riproduzione della valeriana
- 6 Concimazione, potatura e innaffiatura
- 7 Malattie e parassiti della valeriana
- 8 Proprietà e benefici della valeriana
- 9 Punti Chiave per la Coltivazione della Valeriana
La pianta di valeriana
Prima di parlare di come coltivarla, è opportuno saper riconoscere la pianta della valeriana. Appartenente alla famiglia delle Valerianacee, di essa si contano più di 150 specie diffuse in tutto il Mondo. Sappiamo che questa pianta è coltivata principalmente in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone.
Sebbene ami molto gli ambienti umidi e cresca soprattutto lungo i corsi d’acqua o nei boschi, la valeriana è una pianta facilmente coltivabile anche nel proprio orto poiché si adatta benissimo a qualunque tipologia di situazione.
La sua altezza raggiunge anche il metro e mezzo ed è caratterizzata da bellissime foglie di un colore intenso che si differenziano tra superiori ed inferiori per la presenza o meno del picciolo. Il fiore invece è molto piccolo e può essere o di colore bianco o di colore rosa e lo puoi riconoscere perché si unisce agli altri fiori formando le cosiddette ombrelle.
Quando coltivare valeriana
Iniziare a coltivare valeriana è possibile all’incirca durante tutto l’anno ma sarebbe opportuno evitare la semina nei periodi di pieno inverno. Per questo motivo è consigliato procedere alla semina magari durante il periodo autunnale, in modo che la pianta possa crescere nel corso dell’inverno per essere poi pronta alla raccolta in primavera.
Detto ciò, puoi comunque provare ad iniziare la coltivazione anche durante altri periodi dell’anno perché in linea generale la valeriana non soffre particolarmente per i cambiamenti climatici: devi sapere che può sopportare temperature che arrivano addirittura a -15 gradi.
Dove coltivare valeriana: clima e terreno
Anche in questo caso hai l’imbarazzo della scelta: la valeriana è una pianta che non ha particolari problemi nell’adattarsi ai differenti tipi di clima e di terreno. Pensa che alcune piante possono crescere addirittura a 2000 metri di altezza.
Cerca però di evitare un terreno troppo esposto al sole, perché, anche se potrebbe non essere effettivamente dannoso, è sempre comunque cosa opportuna preservare la pianta dall’azione diretta dei raggi solari: prediligi dunque una zona a mezz’ombra. Il terreno è meglio se è abbastanza umido e magari ben drenato. In caso sia secco, agisci con del compost specifico e vedrai che non incontrerai alcun problema.
La semina della valeriana
È arrivato ora il momento di capire come utilizzare i semi di valeriana. Partiamo innanzitutto col dire che puoi optare sia per una coltivazione direttamente a terra, quindi nell’orto, sia per una coltivazione in vaso, in base a quanto spazio hai in casa e nel tuo giardino.
Detto ciò puoi procedere in due modi, sia nell’uno che nell’altro caso: puoi seminare per spaglio o per file. Ovviamente se vuoi un risultato più sicuro in modo da mantenere le tue piantine sempre in ordine, ti consigliamo di procedere alla semina per file. Tra l’uno e l’altro seme tieni uno spazio di 5 centimetri circa. Nell’orto mantieni una distanza di 20/25 centimetri tra una fila e l’altra, mentre in vaso cerca di non mettere troppi semi a poca distanza perché poi potresti compromettere la crescita delle piantine.
Raccolta e riproduzione della valeriana
Il momento in cui puoi raccogliere il songino, altro nome con cui puoi chiamare la valeriana, dipende da quando ne hai fatto la semina. Se dunque hai iniziato la semina a novembre, il momento giusto per la raccolta sarà a inizio primavera; a livello generale devi aspettare circa 3 mesi. Quando raccogli dovrai semplicemente tagliare le foglie a circa un centimetro dal colletto.
La riproduzione è invece un po’ più complessa: può avvenire per seme, per cespo o per rizoma. Quella che avviene per divisione del seme è la più complessa, richiede l’utilizzo di un semenzaio durante il periodo primaverile e prevede un periodo di crescita piuttosto lungo. Meglio dunque procedere alla riproduzione per rizoma, il quale deve essere diviso ed ogni parte deve necessariamente avere almeno una gemma.
Concimazione, potatura e innaffiatura
Questa tipologia di pianta, non prevede una concimazione specifica proprio perché è molto resistente e cresce anche tra le più disparate condizioni climatiche. L’unica cosa in più che puoi valutare di usare è un compost per preparare il terreno per la semina.
Le foglie da cui potrai ricavare una buonissima e fresca insalata di soncino, non hanno bisogno di particolari cure. Devi però prestare un po’ di attenzione nel curare il terreno eliminando le piantine infestanti che potrebbero nascere tra le piante di valeriana soprattutto se si trovano nell’orto.
Per quanto riguarda invece il momento dell’innaffiatura, devi cercare di mantenere costantemente il terreno umido: perciò procedi a irrigazioni abbastanza frequenti soprattutto durante i periodi più caldi, ma cercando sempre di evitare i ristagni idrici che sono pericolosi per qualunque tipologia di pianta.
Malattie e parassiti della valeriana
I vantaggi di coltivare la valeriana riguardano anche la possibilità della pianta di essere quasi totalmente immune all’attacco di malattie e/o parassiti in grado di comprometterne la vita e la salute.
La valeriana infatti non ha particolari nemici: devi semplicemente avere quella cura che viene richiesta a qualunque tipo di pianta, ovvero preservarla dai raggi solari soprattutto in presenza di un clima molto caldo e allo stesso tempo non farla rimanere in un ambiente totalmente pieno d’acqua.
Proprietà e benefici della valeriana
La varietà più nota è sicuramente quella officinalis: le radici di valeriana di questo tipo sono importantissime poiché, sebbene il loro odore sia molto sgradevole, se lavorate, sono quelle che danno i benefici più importanti per chi le utilizza. Da esse infatti sono facilmente ricavabili tutti quegli olii essenziali dalle proprietà calmanti, ovunque diffusi.
In realtà, la varietà più coltivata a livello domestico, non è esattamente quella che prevede questo utilizzo, ma bensì quella varietà che risulta essere estremamente versatile in cucina. Ciò non significa che sia priva di proprietà: essa infatti è ricchissima di fibre, sali minerali e vitamine, tanto da essere ormai diventata uno degli alimenti base di qualunque dieta vegan-vegetariana. È ovviamente anche un alimento dietetico in quanto dona sazietà a lungo ed è completamente senza grassi.
Se vuoi iniziare a mettere alla prova il tuo pollice verde con la coltivazione della valerianella, è il momento giusto: semplice e veloce da far crescere, avrai una grande soddisfazione nel coltivarla.
Non serve infatti avere grandi esperienze in questo ambito per portare a termine la coltura, ma avrai comunque un prodotto sano e nutriente che arricchirà i tuoi pasti durante la giornata, sia che tu voglia preparare una fresca insalata, sia che invece tu voglia metterti alla prova con una gustosissima verdura cotta.
Punto Saliente | Dettagli |
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Periodo di semina | Primavera o fine estate |
Terreno ideale | Ben drenato, ricco di sostanza organica |
Esposizione | Pieno sole o mezz’ombra |
Distanza tra le piante | 20-30 cm |
Irrigazione | Regolare, evitare ristagni d’acqua |
Concimazione | Concime organico o compost prima della semina |
Raccolta | Circa 2-3 mesi dopo la semina |
Malattie comuni | Afidi, peronospora |