La bentonite è un tipo di farina di roccia che in agricoltura costituisce un rimedio naturale per contrastare attivamente parassiti e malattie fungine.
Si tratta di una sostanza che è tra le più diffuse farine di roccia ed è un minerale vulcanico largamente utilizzato in agricoltura. Insieme alla stessa figurano anche il caolino e la zeolite.
La bentonite ha raggiunto però un certa fama perché si è rivelata particolarmente utile nel contrastare parassiti e malattie nel campo enologico. Quando si parla di farina di roccia si prendono in considerazione tutti quei minerali, resi fini meccanicamente, che ostacolano con efficienza parassiti e relative malattie fungine traendo in salvo intere colture.
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Che cos’è la bentonite
La bentonite è un minerale argilloso composto per la maggior parte da montmorillonite, calcio e sodio. Questo minerale è di origine vulcanica e nasce dopo il processo di decomposizione della cenere. Presente per lo più in Nord America, questa trova largo impiego nell’agricoltura biologica e in enologia. Utilizzata per contrastare parassiti e malattie, è infatti utile anche al settore enologico per facilitare il processo di chiarificazione del vino.
Questo prodotto è naturale e consente di scongiurare l’utilizzo di sostanze chimiche e nocive. Sotto il nome di bentonite sono presenti diverse sostanze argillose che variano però nella composizione e per tale ragione la scienza ha seri dubbi nel definire un unico materiale che risponda al nome.
La bentonite ha la capacità di assorbire l’acqua e può essere utilizzata da sola o con lo zolfo per contrastare lo sviluppo della muffa grigia della vite. In natura possiamo trovare la bentonite sodica, quella di calcio e quella di potassio.
A che serve
Largamente utilizzata in agricoltura, la bentonite, a causa della sua struttura complessa e assorbente, trova impiego anche per la lettiera del gatto. In agricoltura invece la sua applicazione determina il condizionamento del terreno grazie alla azione dello scambio ionico.
Questa polvere di roccia è particolarmente apprezzata in tutto il mondo e in particolare in Thailandia dove ha riqualificato il suolo trasformando un preannunciato fallimento in un rigoglioso ritorno economico. I minerali argillosi hanno la capacità di fertilizzare anche i terreni più aridi e per tale ragione hanno riscontrato un notevole successo.
La seconda caratteristica che ha reso la fortuna della bentonite è il fatto che sia un rimedio ecosostenibile per le colture. Questa assorbe inoltre l’umidità e può essere utilizzata anche per il proprio orto domestico.
Come si usa
Sulla vite va irrorata prima della chiusura del grappolo e meglio se tal e quale, senza l’aggiunta di acqua. Questa polvere di rocce viene utilizzata anche per la preparazione di pasta per tronchi in un mix di bentonite, letame di vacca fresco e senza paglia e sabbia silicea.
La bentonite crea un legame molecolare con l’acqua che la trasforma in sostanza gelatinosa in grado di riparare le piante e scongiurare l’insorgere di potenziali malattie fungine. Il riparo si rivela efficace anche per i parassiti.
Come fungicida la bentonite va fatta vaporizzare intorno al colletto delle piante da orto ma tra i suoi usi bisogna annoverare anche il processo di compostaggio domestico, questa infatti aggiunta al cumulo assorbe l’umidità e trattiene i nutrienti.
Su quali piante si usa
Che la bentonite sia promettente non è un segreto ma è importante stabilire su quali piante specifiche può favorirne la struttura oltre a fertilizzare e aiutare la qualità del terreno. Si è già visto come l’elemento a contatto con l’acqua diventi gelatinosa e aiuti a contrastare attivamente l’insorgere di malattie fungine e parassiti.
La sostanza è largamente diffusa per il trattamento di vite e piante da orto anche ornamentali che siano quindi vulnerabili di fronte a eventuali malattie. È particolarmente indicata sugli alberi da frutto o in tutte quelle piante vulnerabili di fronte alla peronospora, la bolla del pesco, la monilia o il corineo.
Bentonite sodica
La Bentonite sodica è un’argilla con proprietà espansive. Questa è largamente utilizzata per impermeabilizzare grazie alle caratteristiche di cui è dotata. La bentonite di sodio, infatti, ha un comportamento espansivo molto più alto rispetto alla bentonite di calcio. L’attivazione del suo processo di gelificazione è inoltre molto più rapido rispetto ad altre sostanze e possibile con una minima percentuale di acqua. La sostanza, soprattutto in polvere, è utilizzata per contrastare l’umidità e viene adoperata anche nell’edilizia come barriera utile a contrastare il passaggio dell’acqua. Questa argilla, a causa dell’elevato contenuto di sodio, è molto alcalina e aggressiva.
Bentonite calcica
La Bentonite calcica è invece un altro tipo di argilla la cui costituzione prevede un’elevata quantità di calcio. Questa assorbe elettroliti e risulta decisamente più delicata rispetto a quella di sodio. É molto meno espansiva ma si rivela ugualmente efficace contro tossine e avvelenamenti.
Bentonite attivata
La bentonite sodica o calcica attivata è tra gli estratti minerali di maggiore successo. Questa si caratterizza per una forma granulare e per un processo di attivazione, come si evince dal nome, che permette di ottenere proprietà deproteinizzanti.