Come coltivare dioscorea

pianta discorea

La dioscorea è così chiamata in omaggio al medico Greco Dioscoride, che per primo ne sperimentò i benefici; in alcuni paesi tuttavia alcune particolari specie prendono anche il nome di igname.

Nel suo genere, senza dubbio ricchissimo di specie, alcuni separano creando due nuove entità: Tamus e Testudinaria, stabilendo in un altissimo numero, di circa 600-650 il numero delle specie che essi contengono complessivamente. Altri studiosi separano riconoscono come dioscorea solo il genere Testudinaria, riducendo drasticamente il numero e definendo pari a circa 200 il numero delle specie di Dioscorea.

La dioscorea

Non è chiaro da dove questa pianta provenga, ci sono poche prove del suo passato e della sua diffusione, probabilmente la sua coltivazione è iniziata in Africa o in Asia e si è poi spostata successivamente anche in Sud-America, dove è oggi molto apprezzata.

La dioscorea è un ortaggio, ma anche una radice, per la maggior parte erbacea, che può occasionalmente raggiungere altezze anche di 5 metri, ma rimane generalmente intorno ai 2 metri e qualcosa, e che presenta due parti ben distinte: la prima parte è sotterranea, si può dire che assomiglia a una patata (perché in effetti è un tubero) o una radice rigonfiata, questa porzione di pianta è perenne; la seconda parte è fuori terra ed è composta da un fusto rampicante con foglie a forma di cuore, che ha una durata più o meno annuale.

Molte specie di dioscorea contengono un alcaloide velenoso, la dioscorina; in altre la sostanza è presente in piccole quantità quando sono giovani e poi scompare del tutto a piena maturità della pianta. In altre specie ancora la dioscorina non scompare del tutto con la maturità ma rimane presente nella pianta in quantità minime.

dioscorea
Piante terapeutiche (Foto©Pixabay)

Coltivare dioscorea: quando e dove

La coltivazione di questa pianta non è affatto difficile, bastano pochi e semplici accorgimenti. Per prima cosa la dioscorea apprezza i climi sub tropicali e la maggior parte delle piante che cresce in natura si trovano proprio in queste condizioni climatiche. Va da sé quindi che i climi troppo freddi o troppo secchi non fanno per lei.

Tipicamente il clima mediterraneo va bene, ma attenzione alle brusche o improbabili variazioni di temperatura, durante il cambio di stagione, che potrebbero succedere dato che la pianta ha una crescita che comprende parecchi mesi (normalmente almeno 7-8). Alcune specie non sopportano proprio le temperature sotto lo 0, mentre altre possono resistere anche fino ai -20 gradi, soprattutto se pacciamate in modo corretto (ad esempio ricoperte di erba secca).

Terreno

Il terreno ideale per la dioscorea è umido e drenato alla perfezione. Possibilmente ben predisposto con nutrienti lasciati dalle coltivazioni precedenti, dato che il tubero cresce bene in profondità. Si coltiva all’interno di buche rettangolari, ben profonde e ben distanziate le une dalle altre.

Esposizione

La dioscorea può essere coltivata sia in pieno sole che in mezz’ombra, l’importante è che la temperatura sia sempre mite e possibilmente stabile. L’ideale per lei è un luogo dove ci sia pieno sole durante tutta la mattina per poi rinfrescare nel pomeriggio.

Trapianto

La dioscorea può essere all’occorrenza fatta sviluppare in vasi e poi trapiantata in pieno campo, l’operazione va effettuata durante il periodo di riposo vegetativo, tenete conto però che più il tubero è interrato in profondità e più la pianta cresce sana e forte. Può essere quindi scomodo scavare così tanto per trapiantare la dioscorea e più conveniente seminarla.

piante curative
Dioscorea (Foto©Pixabay)

Irrigazione

Il rizoma della pianta (il tubero) funziona come un serbatoio, cioè accumula acqua e per questo motivo non bisogna esagerare ad innaffiarla, causare ristagni infatti non fa bene a nessuna pianta. L’ideale è innaffiare non più di una volta alla settimana, la singola annaffiatura però deve essere abbondante, in modo che la pianta si mantenga umida per i giorni successivi. Occorre sospendere del tutto le innaffiature durante il periodo di riposo vegetativo, che può essere in inverno o in estate a seconda del tipo di dioscorea. Se le foglie della pianta ingialliscono, anche leggermente, significa che state dando troppa acqua.

Concimazione

La dioscorea non molto esigente in termini di fertilizzazione. Basterà diluire nell’acqua una dose minima di concime, di qualsiasi tipo ma ovviamente meglio se naturale, circa ¼ della dose consigliata per una pianta comune ogni 15 giorni durante il periodo vegetativo.

Fioritura

La dioscorea comunemente fiorisce da Aprile fino a inizio Giugno, il periodo può estendersi fino a fine Luglio per alcune specie. I fiori non sono eccezionalmente belli da osservare, sono piccoli e di colore verde-giallo, nascono nell’are ascellare della pianta e sono a 6 lobi.

Le piante sono monosessuali, vuol dire che su ogni pianta ci saranno solo fiori femmine o solo fiori maschi, perciò per ottenere dei semi è sempre necessario avere almeno 2 piante di sesso opposto.

Raccolto

La raccolta del tubero di dioscorea avviene di solito 7-8 mesi dopo averla seminata o piantata. La difficoltà sta nell’arrivare al tubero che si trova sottoterra spesso a 1 metro di profondità, per arrivare al quale bisogna per forza scavare.

La dioscorea produce anche dei piccoli frutti, simili a bacche o mirtilli dal colore rosso brillante, questi si riuniscono in grappoli che somigliano molto all’uva. Non sono però commestibili e si raccolgono soltanto per estrarne i semi (da cui può nascere una nuova pianta) ad eccezione di alcune tribù dove sono raccolti e usati per tingere.

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Piante mediche (Foto©Pixabay)

Potatura e cimatura

La dioscorea è una pianta rampicante, di conseguenza non è necessario potarla. Se proprio vi infastidisce vederla crescere in modo casuale, potete pensare di togliere delle foglie in eccesso, evitando se potete quelle con i fiori, procedendo a diradare le zone soprattutto esterne e mai eccessivamente. Per crescere bene la pianta ha bisogno di paletti o reti o qualsiasi altra cosa dove si possa arrampicare.

Moltiplicazione della pianta discorea

La discorea è un tubero, la sua moltiplicazione avviene perciò generalmente tramite seme. Le talee sono sconsigliate perché è difficile avere una buona pianta con questo metodo, ma anche perché difficilmente andranno a buon fine. Si può tuttavia avviare la coltivazione in vaso e poi trapiantare la parte che si chiama rizoma, ovvero il tubero, nel campo.

Malattie e parassiti della dioscorea

La dioscorea è attaccata da parassiti, ma soltanto quando esce fuori terra. Questi possono essere lumache o limacce, che mangiano la radice, oppure afidi che attaccano la parte erbosa e le foglie. Raramente la pianta muore a causa di questi, ma potrebbe rallentare di molto la sua crescita.

Coltivare dioscorea in vaso

Non ci sono indicazioni particolari per la coltivazione della dioscorea in vaso. Tenendo conto che è un tubero e un rampicante, attenzione a metterla in un vaso abbastanza grande e, mano mano che la pianta cresce a posizionare dei paletti o comunque qualcosa su cui possa arrampicarsi.

Attenzione, in mancanza di sostegni si aggrapperà alle piante vicine per continuare a crescere e potrebbe causare loro dei danni. Attenzione anche alla temperatura, se fa troppo freddo spostatela in casa.

Consociazioni

La dioscorea non ha particolari necessità di essere consociata, comunque sia la sua vicinanza ad altri rampicanti come: piselli, fagioli, fagiolini e vite possono essere utili. Altre due piante con cui va particolarmente d’accordo e di cui in fase di crescita può sfruttare i benefici sono la zucca e il luppolo.

dioscorea
Piante medicamentose (Foto©Pixabay)

Proprietà e Benefici

I principali benefici di questa pianta sono da ricercarsi nel trattamento (non nella cura come molti sostengono) di sindromi ormonali in cui interviene soprattutto il progesterone, ad esempio i disturbi della menopausa o della sindrome premestruale o ancora dell’ovaio policistico.

Alcuni tipi di dioscorea contengono infatti una sostanza che si chiama diosgenina, la quale sembra essere un sostituto naturale del progesterone stesso. Attenzione però, non può essere usato come cura in quanto il corpo umano non riesce a trasformare questa sostanza in progesterone vero e proprio ed è ovviamente controindicata in caso si segua già una terapia ormonale tradizionale.

Altri tipi di dioscorea sono molto usati in medicina cinese, dove se ingeriti, si ritiene che abbiano un effetto rilassante, che stimola lo stomaco, i polmoni e i reni. In altre parole è digestivo e leggermente diuretico. È quindi usato per bruciore di stomaco, colon irritabile e altre sindromi legate all’apparato digerente. Può essere utilizzato anche esternamente per trattare, ulcere, foruncoli o ascessi. La radice contiene circa il 20% di amido, il 75% di acqua e piccole percentuali di vitamina B1 e C.

Curiosità

La pianta è molto usata per la medicina alternativa, ormai non solo in Cina, ma anche in erboristeria e per uso alimentare. Il tubero, di dimensioni notevoli (anche 100 cm per 1 kg di peso) può essere cucinato e mangiato, anche se ovviamente perderà alcune delle sue proprietà benefiche da cotto; all’interno è bianco ed ha la consistenza e il sapore simile alla patata. Ecco perché, negli ultimi anni, è stata coltivata sempre di più in casa, dato che per scopi commerciali viene importata. Se viene raccolto da giovane anche il fusto si può cuocere e mangiare (somigliano agli asparagi), ma la pianta deve avere poco sviluppo o risulterà duro e sgradevole.

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