Come coltivare pianta di ceci

ceci coltivazione

Il cece lo vediamo trionfare sulla tavola all’interno della pasta o condito all’insalata e questo legume, ricco di proteine e spesso alla base di molte diete, appartiene alla famiglia delle Fabaceae.

Largamente utilizzato nell’alimentazione, la pianta di ceci è una soluzione rustica che si adatta bene ai vari contesti in termini di terreni e climi. Coltivare questa pianta richiede molta pulizia e il raccolto, come vedremo, vede nei baccelli spuntare uno o due semi a differenza di fave e fagioli che prevedono un raccolto nettamente più copioso.

Che sia un cece nero, rosso o tradizionale, questo legume da sempre costituisce una soluzione largamente utilizzata nelle coltivazioni familiari non solo in Italia. La produzione è infatti copiosa in India, Australia, Pakistan e Turchia. Qui di seguito alcuni utili consigli sulla coltivazione della pianta.

La pianta di ceci

Coltivare la pianta di ceci è una decisione saggia per ottenere un legume a km 0 che ne garantisce la genuinità, oltre che la provenienza. Scegliere di coltivarlo in proprio è fondamentale per ottenere risultati ottimali di un elemento immancabile alla base della cultura culinaria sana ed equilibrata.

La pianta di cece, o cicer arietinum, è una leguminosa annuale originaria dell’Asia e appartenente alla famiglia delle Fabaceae, il cui sviluppo è indeterminato. In genere la crescita di quest’ultima si arresta intorno al metro e mezzo di altezza, formando un cespuglio ramificato sul quale germogliano foglioline di piccole dimensioni e fiori che si fecondano da soli secondo la pratica dell’autoimpollinazione. Frequenti però sono gli aborti spontanei di questi ultimi.

Il legume vero e proprio nasce da questi fiori, in genere a seme singolo o doppio, a differenza delle altre leguminose che vantano una produzione di gran lunga più copiosa. Il seme è generalmente rotondeggiante e varia tra lisci e rugosi, di colore rosso, bianco o nero. La caratteristica della pianta di ceci è la radice ramificata molto profonda che raggiunge un massimo di 1,20 m di profondità e questa le dona un’ottima resistenza di fronte alla siccità. I fiori della pianta possono variare di colore, in natura infatti li troviamo bianchi, rosei o rossi.

come si coltivano i ceci
Pianta ceci coltivazione (Foto©Instagram-_cris977_)

Quando e come seminare i ceci, seminare con la luna

La coltivazione della pianta di ceci ha origini già ai tempi di Cicerone, quando venne sperimentata come prima coltura domestica. Attorno ai tempi di semina ruotano una serie di teorie che ne garantiscono la riuscita.

Conviene comunque seminare a fine inverno e in particolare tra i mesi di febbraio e marzo. Nel Nord Italia è da preferire il periodo marzo – aprile mentre al Sud è da preferire quello febbraio – marzo e non è da sottovalutare il fatto che la pianta può essere coltivata anche in zone di montagna fino a 2.200 metri di altezza. In questo periodo andranno interrati i semi a circa 4 cm di profondità e in file distanti 40 cm le une dalle altre.

La semina si effettua direttamente a dimora ed è una pratica davvero alla portata di chiunque. Importante è preparare e lavorare il terreno prima di interrare i semi ed è da evitare sullo stesso terreno sul quale è stato precedentemente coltivato il cece se non a distanza di cinque anni.

Molto favorevole è invece il terreno sul quale sono stati precedentemente coltivati i cereali come mais, orzo e frumento.

Da non sottovalutare poi l’influenza delle fasi lunari sulla semina. Un buon orto infatti è frutto anche di attenzioni rivolte a stagioni e calendario. Per chi avesse intenzione quindi di dare vita ad un nuovo e fruttuoso cultivar di ceci, è importante col naso all’insù approfittare del favore della luna; favorevoli alle leguminose è la luna crescente.

Per chi volesse rispettare le fasi lunari, infatti, è importante approfittare della luna crescente, cioè mezza luna con gobba a ponente o ovest. Questo periodo è utile a tutte le leguminose, ceci compresi.

Terreno e clima

Sebbene la pianta di ceci goda di ottima adattabilità, sono da preferire terreni che non siano fertili o argillosi, bensì da prediligere sono quelli leggeri e ben drenati. Sono da evitare infatti i ristagni idrici e i terreni sassosi. Quando i terreni sono ricchi, salini o troppo carichi di sostanze organiche, il legume resta duro anche dopo la cottura. Ecco perché si sceglie spesso un terreno povero e anche poco concimato.

Il clima richiesto dal cece è di circa 10 gradi per germinare. In genere si semina dopo l’inverno per evitare che raggiunga temperature troppo basse alle quali non resisterebbe. Essendo una pianta rustica resiste bene al caldo e tollera il freddo che non sia eccessivo. Le accortezze per questa pianta sono ridotte all’osso, l’unica esigenza è che il terreno sia ben ripulito dalle erbacce.

raccolta ceci
Pianta del cece (Foto©Instagram-
ginnycuper)

Irrigazione

Come già anticipato il terreno della pianta di ceci deve essere povero ed è il caso anche delle irrigazioni. Essendo questa una pianta resistente alla siccità e mal tollerante nei confronti dei ristagni idrici, è bene somministrare irrigazioni regolari ma non eccessive.

Concimazione

Anche nella pratica della concimazione il terreno della pianta di ceci necessita pulizia. Abbiamo già detto che preferisce qualche sasso e la siccità ma non l’umidità e l’argilla. Ha inoltre bisogno di un terreno nel quale bisogna evitare azoto, calcio e salinità. Al massimo può essere concimato con del letame.

Fioritura

La fioritura e la maturazione nella pianta di cece sono scalari ed è abbastanza frequente che il fiore abortisca. La pianta di ceci ha fiori a impollinazione autogama, quell’impollinazione cioè operata nell’ambito dello stesso fiore; la pratica dell’autoimpollinazione.

pianta dei ceci
Ceci semina (Foto©Instagram-sonia.pozzi)

Raccolto

I ceci si possono raccogliere sradicando le piante e lasciandole essiccare appese, per essere sgranate poi in un secondo momento. In genere la pratica della raccolta avviene nei mesi caldi di giugno e luglio, quando si vedono i baccelli secchi e le piante cominciano a ingiallire.

Per avere un tempo di riferimento bisogna sapere che dalla semina passano da un minimo di quattro mesi a un massimo di sei. Innanzitutto i legumi contengono mediamente due semi e la produzione di semi, normalmente, si aggira intorno ai 10 o 15 kg per 100 mq di coltivazione. Se conservati in modo ottimale i semi mantengono fino al terzo anno un 60% di germinabilità

Malattie e Parassiti

La pianta di ceci è abbastanza resistente agli agenti esterni e ai climi più disparati ma è comunque vulnerabile e propensa a contrarre malattie o attrarre parassiti. La rabbia o l’antracnosi in primis, una malattia che si riconosce dall’ingiallirsi della pianta. Questa malattia crittogamica si previene aggiungendo del rame direttamente sul seme.

Anche le malattie fungine come la Fusarium, la Verticillium e la Rhizoctonia possono colpire la pianta anche se con incidenza nettamente inferiore.

Abbiamo poi tra i parassiti il Tonchio che può attaccare il cece dopo la raccolta. Si tratta di un coleottero che sverna nei semi e si riproduce rapidamente. Altri parassiti ai quali prestare attenzione sono poi la cocciniglia farinosa, la mosca minatrice e l’afide; quest’ultimo può essere facilmente prevenuto se la pianta di ceci è consociata alla santoreggia..

Consociazioni

La pianta di cece è ideale per gli amanti della biodiversità, questa infatti si colloca perfettamente, come tutte le leguminose, vicino ad altre specie consociate per arricchire il terreno con le sue radici. Indicata è la coltivazione del cece su terreni nei quali sono stati  piantati cereali che ne hanno usufruito, come orzi, frumento e avena. Innanzitutto è bene non ripetere il cece sullo stesso terreno prima che siano passati cinque anni, questo per evitare la trasmissione batteriosa.

Per avere una coltura ottimale vi sono consociazioni indicate come quelle con sedano, rape, patate, mais, ravanelli e insalate. Per evitare danni alla coltura si sconsigliano invece consociazioni con aglio, cipolla, finocchi e piselli. Particolarmente indicata si rivela la santoreggia che evita anche l’attacco dei dannosissimi afidi.

semina dei ceci
Coltivare i ceci (Foto©Pixabay)

Proprietà e Benefici

Il cece rappresenta un alimento dall’immenso valore nutrizionale. Si tratta infatti di un legume che vanta oltre 300 calorie per 100 grammi e 6 grammi di grassi. Questo contiene inoltre amminoacidi essenziali e hanno un indice glicemico davvero basso.

Per chi segue un alimentazione vegetariana, il cece rappresenta un alimento fondamentale al sostentamento grazie all’elevato contenuto proteico. Ma queste sono solo alcune delle proprietà del cece che vanta, inoltre, l’essere ricco di vitamine, minerali e acidi grassi polinsaturi.

Questi gustosi legumi controllano il livello di colesterolo e glicemia e riducono il rischio del diabete. Si presentano inoltre come ottimi alimenti diuretici, favorendo l’eliminazione dei sali in eccesso presenti nell’organismo. Non a caso questo alimento è consigliato a chi soffre di ipertensione, cuore e obesità.

semina ceci
Ceci germogliati (Foto©Pixabay)

Varietà di ceci

Per chi creda che il cece è un legume unico e solo nella propria varietà si sbaglia di grosso ed è bene sdoganare questa credenza. Esistono infatti numerose specie e alcune varietà locali, alcune delle quali anche molto pregiate. In genere sono un alimento richiesto nelle fiere di scambio di sementi contadine.

In particolare l’Italia fornisce varietà di cece a seconda della zona di coltivazione. Troviamo il Cicerale nel salernitano, la Marella ad Alessandria, il cece pizzuto a L’Aquila, caratterizzato dal colore tendente al ruggine, e il nero della Murgia che costituisce una varietà anticamente destinata ad uso zootecnico ed oggi invece particolarmente richiesta per la realizzazione di ricette tipiche.

Vi sono poi delle specie inconsuete come il cece rosso di Orco Feligno, giunto nell’entroterra della costa ligure e coltivato il provincia di Savona. Questo cece si caratterizza per il colore rossastro e viene utilizzato per lo zemin o la minestra di ceci ligure. Il cece rosso di Cassano è un’altra varietà caratterizzata dal colore, questo cece in più è costituito da una forma liscia e tondeggiante e ha un sapore dolce molto simile a quello del cece nero.

In provincia di Caserta infine troviamo il cece di Teano, un legume caratterizzato dalla superficie rugosa e color nocciola.

La differenziazione di cece va anche a seme piccolo o grosso e a colore, inusuali infatti sono i ceci verdi. Proprio questi ultimi rappresentano una varietà davvero poco conosciuta in Italia ma basta spostarsi in Oriente per scoprire la diffusione di questo legume che presenta non solo un colore caratterizzante ma anche la forma. A differenza del cece tradizionale, infatti, il cece verde è tra le varietà più piccole esistenti in natura.

Dunque prima di avviare la coltivazione è bene passare in rassegna tutte le varietà di cece.

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